Una giovane vita spezzata da ciò che avrebbe dovuto salvarla. L’incidente che ha causato la morte di Raffaella Scudiero, 26 anni, pone interrogativi inquietanti sulla sicurezza dei veicoli e sulla gestione dei richiami ufficiali.
Una Morte Inaspettata: Il Caso di Raffaella Scudiero
Il primo aprile scorso, alla periferia di Acerra, in via Pietrabianca, Raffaella Scudiero ha perso la vita in un tragico incidente stradale. Ma a causare il decesso non sarebbe stato l’impatto tra la sua Citroen C3 e una Fiat Panda, bensì un malfunzionamento dell’airbag, esploso in modo anomalo.
L’Airbag Diventa Arma: L’Ipotesi dei Periti
Secondo le prime risultanze investigative, a provocare la morte della giovane sarebbe stato un componente metallico dell’airbag – descritto come un bossolo – espulso a una velocità stimata di 300 km/h, che avrebbe colpito violentemente il collo di Raffaella, causando una lesione cervicale fatale e un’emorragia massiva.
Un gesto istintivo della ragazza – quello di voltare il volto per proteggersi dallo scoppio – potrebbe averla esposta proprio al colpo letale.
Indagini in Corso e Analisi Tecniche
Sul caso indaga la Procura di Nola, che ha disposto una consulenza cinematica per ricostruire con precisione dinamica e responsabilità. Testimoni sul posto hanno riferito che l’airbag della C3 è trovato sgonfio e adagiato sul sedile passeggero, un dettaglio che rafforza l’ipotesi di un’esplosione anomala.
Al momento, l’accusa di omicidio stradale è rivolta al conducente della Fiat Panda, che avrebbe eseguito un sorpasso pericoloso prima dell’impatto. Ma l’attenzione degli inquirenti si concentra anche su Stellantis, costruttore del veicolo, per eventuali responsabilità legate alla campagna di richiamo.
Un Veicolo Già Sotto Richiamo: Il Caso degli Airbag Takata
La Citroen C3 coinvolta, immatricolata nel 2009, rientrava nella nota campagna di richiamo per airbag difettosi Takata, promossa da Stellantis nel 2023. Due comunicazioni ufficiali – una a maggio e una ad agosto – avevano fortemente sconsigliato l’uso del veicolo, offrendo anche un’auto sostitutiva gratuita in attesa dell’intervento. Tuttavia, pare che le raccomandazioni non siano seguite.
L’auto, passata di mano tra privati e concessionarie, era intestata alla madre di Raffaella dallo scorso anno.