Nel giorno dei funerali di Giulia Loffredo, la bambina di nove mesi morta in circostanze drammatiche, restano molti interrogativi sulle cause del decesso. Il padre della piccola, Vincenzo Loffredo, è attualmente indagato a piede libero per omicidio colposo. Secondo il suo racconto, Giulia sarebbe stata aggredita dal pitbull di famiglia mentre dormiva nel lettone dei genitori.

L’appartamento ripulito: mistero sulle tracce di sangue
Le indagini hanno rivelato una possibile alterazione della scena del crimine. Durante un secondo sopralluogo della polizia scientifica, l’appartamento è stato trovato privo delle tracce di sangue che inizialmente erano state segnalate. A riferirlo è l’avvocato di Loffredo, Luigi Montano, il quale ha dichiarato che l’abitazione potrebbe essere stata ripulita dai familiari prima dei nuovi rilievi.

Secondo quanto ricostruito, nella notte della tragedia, mentre il padre era in commissariato per l’interrogatorio, alcuni parenti sarebbero entrati nella casa, trovandola senza sigilli. La madre della piccola Giulia sarebbe addirittura svenuta alla vista del sangue durante il primo sopralluogo degli inquirenti.

Versioni contrastanti sul decesso di Giulia
Un altro aspetto che desta sospetti è il cambio di versione del padre della bambina. Inizialmente, all’ospedale, aveva riferito di un’aggressione avvenuta in strada da parte di un cane randagio. In seguito, interrogato dalla Polizia di Stato, ha invece dichiarato che a sbranare la figlia sarebbe stato il suo pitbull, privo di microchip, mentre lui dormiva accanto alla bambina.

Secondo la sua ricostruzione, si sarebbe svegliato trovando Giulia a terra, coperta di sangue, e l’avrebbe trasportata immediatamente alla clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove è poi deceduta. Il referto medico ha confermato che la bambina era ancora viva al momento dell’arrivo in ospedale, smentendo l’ipotesi iniziale di una possibile rottura del collo. Tuttavia, sarà l’autopsia a chiarire definitivamente le cause del decesso.

L’ultimo saluto a Giulia
Ieri, nel Duomo blindato, si sono svolti i funerali della piccola Giulia. Alla cerimonia hanno potuto partecipare solo i parenti stretti, mentre fuori, in piazza, una folla silenziosa ha atteso il passaggio del carro funebre con la piccola bara bianca.

Il viceparroco, don Gustavo Arbellino, ha rivolto parole di conforto ai giovani genitori, invitandoli a ripartire dall’amore che ha generato la loro bambina. All’uscita, amici e parenti hanno formato uno scudo umano intorno ai genitori per proteggerli da telecamere e fotografi.