La tragica morte della piccola Giulia Loffredo, di soli 9 mesi, avvenuta il 15 febbraio scorso, continua a suscitare scalpore e preoccupazione. La bambina è deceduta all’ospedale di Acerra (Napoli) a causa delle gravissime ferite alla testa e al volto, provocate dai morsi del pitbull di famiglia, Tyson. La vicenda ha sollevato molte domande sul comportamento dell’animale e sulle circostanze che hanno portato a questo drammatico incidente.

Le dichiarazioni del veterinario

Il veterinario che in questi giorni sta seguendo Tyson ha fornito una versione diversa rispetto alle prime ipotesi. In un’intervista pubblicata da Mattino 4, il dottore ha dichiarato che non ci sono tracce evidenti di sangue sui denti del cane. L’unica possibile area imbrattata di sangue, secondo quanto riferito dal veterinario, sarebbe stata sulla testa dell’animale. Inoltre, il professionista ha sottolineato che il pitbull non mostra comportamenti preoccupanti. Al contrario, l’animale è descritto come tranquillo, facilmente gestibile e non ha mai necessitato di sedazione durante le visite quotidiane.

La ricostruzione dei fatti

Secondo le prime ricostruzioni, la piccola Giulia si trovava in casa con il padre, Vincenzo Loffredo, quando è avvenuto l’attacco. Le circostanze che hanno portato alla morte della bambina sono ancora in fase di accertamento. Le indagini si sono intensificate e hanno portato al sequestro del cellulare del padre, il quale è risultato positivo all’uso di cannabinoidi. Questo elemento ha sollevato ulteriori dubbi sulle condizioni del padre al momento dell’incidente. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire se Vincenzo Loffredo fosse presente in casa durante l’aggressione del cane. Se dovesse emergere che fosse fuori, potrebbero essere avanzate accuse di omicidio colposo e abbandono di minore.

Le indagini in corso

La polizia scientifica ha effettuato un sopralluogo di oltre otto ore nell’appartamento, cercando prove e indizi che possano fare luce sulla dinamica dell’incidente. Il caso ha suscitato una grande attenzione mediatica e pubblica, soprattutto per il fatto che si tratta di un attacco da parte di un cane appartenente alla famiglia, e la causa della morte di Giulia ha sollevato interrogativi su possibili negligenze e responsabilità da parte degli adulti coinvolti.