La storia di Giovanni Gaito è di coraggio ,generosità di altruismo. Un eroe che ha dato la sua vita per evitare una strage sull’autostrada, un uomo che ha mostrato al mondo la grandezza del suo cuore. Il suo funerale, tenutosi a Saviano, ha visto migliaia di persone riunirsi per dare l’ultimo saluto al loro eroe. Le vie e le piazze della città si sono riempite di volti segnati dal dolore e dallo sgomento, occhi gonfi di lacrime e disperazione. La bara di Giovanni ha dovuto farsi largo a fatica per entrare in una chiesa gremita. Ad accompagnare Giovanni verso il suo ultimo viaggio, amici, parenti, colleghi camionisti che a turno e commossi – tra applausi, palloncini bianchi e rossi ed il suono delle trombe dei Tir – lo hanno portato a spalla sino al cimitero. Lì nel piazzale antistante c’erano ad attenderlo ancora decine di camion e Tir con i clacson azionati.
La morte di Giovanni è stata improvvisa e tragica. Mentre era alla guida di un’autocisterna carica di ossigeno, rientrava in Campania da Orte dove aveva effettuato l’approvvigionamento. Lungo l’autostrada, all’altezza del tratto tra i caselli di Ceprano e Frosinone, Giovanni è stato colto da un malore. Nonostante la paura e il dolore che deve aver avvertito in quei terribili momenti, ha avuto la prontezza di riflessi e la lucidità di accostare il mezzo carico di materiale altamente infiammabile e metterlo in sicurezza sulla corsia di emergenza. Un gesto eroico, di amore e altruismo che ha evitato una strage.
Ora la città chiede che gli sia riconosciuta una medaglia al valor civile, affinché nessuno dimentichi il gesto di amore e di coraggio che ha avuto negli ultimi istanti di vita.