Rintracciato e arrestato a Napoli, in un albergo nei pressi di piazza Garibaldi, il 22enne cittadino marocchino accusato di aver aggredito, picchiato e violentato una donna di 33 anni lo scorso aprile a Rieti.
Il giovane, incensurato e richiedente protezione internazionale, era ricercato dalla Squadra Mobile di Rieti ed è stato fermato dai poliziotti del commissariato Vasto-Arenaccia dopo un alert del sistema informatico “Alloggiati Web”, che segnala in tempo reale la presenza di persone ricercate presso strutture ricettive.

La violenza nei boschi di Rieti

Secondo la ricostruzione degli investigatori, la vittima – una donna originaria di Napoli e residente a Rieti da circa un anno – si era recata, nella notte di aprile, in una zona boschiva alla periferia della città per acquistare stupefacenti dal suo fornitore abituale.
L’uomo, in evidente stato di ebbrezza, l’avrebbe aggredita e violentata, colpendola con pugni, calci e con il manico di un machete, dopo averla minacciata e accusata di aver denunciato un suo connazionale arrestato per spaccio.

Nonostante le ferite e lo stato di choc, la donna era riuscita a chiedere aiuto e a fornire alla polizia un identikit preciso del suo aggressore. Trasportata al pronto soccorso di Rieti, aveva ricevuto cure per diverse lesioni.

L’indagine e l’arresto a Napoli

La Procura della Repubblica di Rieti, dopo la denuncia presentata dalla vittima e l’attivazione del protocollo “Codice Rosso”, ha emesso un mandato di cattura per il 22enne, gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale aggravata, lesioni personali, porto abusivo d’armi e cessione di sostanze stupefacenti.

Gli investigatori hanno inserito il suo nominativo nella banca dati nazionale, consentendo così al sistema Alloggiati Web di segnalarne la presenza a Napoli.
Quando l’uomo ha effettuato il check-in in un hotel della zona della stazione centrale, l’alert è arrivato alla Sala Operativa della Polizia, che ha immediatamente attivato il blitz.

Il 22enne è trovato nella sua stanza d’albergo e non ha opposto resistenza al momento dell’arresto.
Dopo le formalità di rito, è trasferito nel carcere di Secondigliano, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il Tribunale di Napoli ha già convalidato il fermo.