La Squadra Mobile di Avellino ha eseguito ieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 17enne di Napoli, già condannato per l’omicidio di Santo Romano. Il giovane è ritenuto parte del commando che il 22 ottobre 2024 tentò di rapinare la gioielleria Gioie di Torrette a Mercogliano.
Il provvedimento è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di Napoli, su richiesta della Procura. Con questo arresto salgono a tre gli indagati finiti in carcere per la stessa vicenda: i primi due, entrambi trentenni del Napoletano, erano stati fermati lo scorso giugno. Il minorenne è trasferito all’istituto penale per minorenni di Roma Casal del Marmo e dovrà rispondere delle accuse di tentata rapina aggravata e porto abusivo di armi comuni da sparo.
Dal colpo fallito all’omicidio di Santo Romano
Il 17enne era già noto alle forze dell’ordine per il coinvolgimento in un fatto di sangue avvenuto la notte tra l’1 e il 2 novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio. In quell’occasione, durante una lite scoppiata per motivi futili – una scarpa pestata – il 19enne Santo Romano, che tentava di calmare gli animi, finì colpito al petto da un proiettile e morì poco dopo.
Le indagini hanno permesso di accertare che lo stesso giovane aveva partecipato, appena dieci giorni prima, alla tentata rapina di Mercogliano.
La dinamica della tentata rapina
Il 22 ottobre 2024, intorno alle 11 del mattino, quattro persone misero in atto un assalto armato:
una donna del gruppo si finse cliente per farsi aprire la porta della gioielleria;
tre complici, armati di fucili e pistole e con il volto coperto da maschere di Carnevale, fecero irruzione indossando giubbotti verdi;
un quinto membro del commando attendeva all’esterno a bordo di un’auto scura, pronta per la fuga.
Il piano, però, fallì grazie alla prontezza del titolare di un negozio di animali vicino, che notò i movimenti sospetti dalle telecamere di sorveglianza e allertò la polizia. In attesa dell’arrivo delle pattuglie, l’uomo tentò persino di ostacolare i rapinatori lanciando un bastone, pur trovandosi di fronte a un’arma puntata.
L’arrivo tempestivo delle volanti costrinse i malviventi a fuggire verso il casello autostradale di Avellino Ovest, mentre la complice riuscì a dileguarsi a bordo di un’utilitaria.
Le indagini
Fondamentali per l’identificazione della banda sono stati i racconti dei residenti, le testimonianze della dipendente della gioielleria e i filmati delle telecamere. La Squadra Mobile di Avellino, coordinata dalla Procura, ha ricostruito nei dettagli sia la fase preparatoria che l’esecuzione del colpo fallito.
Con l’arresto del minorenne, l’inchiesta segna un nuovo passo avanti verso la completa individuazione dei responsabili del commando che mise in atto l’assalto armato.