Scene di violenza gratuita, filmate e condivise sui social, hanno scosso la città di Anagni. In alcuni video circolati nelle ultime ore si vedono ragazze giovanissime che si picchiano selvaggiamente in un parcheggio buio, mentre coetanei assistono alla scena riprendendo tutto con i telefoni cellulari e incitando alla rissa.
I filmati, diventati rapidamente virali su chat e social network, mostrano ragazze di circa 14 anni che si affrontano tra urla, spintoni e strattoni, fino a cadere a terra tirandosi i capelli. Attorno, altri adolescenti incitano con frasi come “botte, botte!” e “per terra!”, senza che nessuno intervenga per fermarle.
I video e la ricostruzione dei fatti
Secondo quanto ricostruito, gli episodi risalgono alla tarda serata di sabato scorso e si sarebbero verificati nel parcheggio di San Magno, a pochi passi dal centro storico della città dei papi. Un luogo appartato e scarsamente illuminato, dove le ragazze si sarebbero date appuntamento di proposito per affrontarsi.
In uno dei video si vede una giovane spintonare e far cadere a terra un’altra coetanea, che poi si rialza e reagisce. Nel secondo, due ragazze vengono spinte una contro l’altra, mentre il gruppo attorno esplode in incitazioni e urla. Il terzo filmato, girato probabilmente più tardi nella stessa serata, mostra nuovi scontri e ragazzi che si gettano nella mischia, mentre altri continuano a riprendere con gli smartphone.
Le indagini dei carabinieri
Il caso, ormai di dominio pubblico, è finito all’attenzione dei carabinieri di Anagni, che hanno avviato accertamenti per identificare le minorenni coinvolte e ricostruire la dinamica dei fatti. Gli investigatori non escludono che si tratti solo dell’ultimo episodio di una serie di scontri tra giovanissimi, organizzati e diffusi attraverso i social.
Secondo le prime informazioni, nessuna delle ragazze avrebbe riportato ferite gravi, ma la violenza delle immagini ha sollevato forti preoccupazioni tra genitori, scuole e forze dell’ordine.
Un fenomeno in crescita tra i più giovani
Non è la prima volta che Anagni fa i conti con episodi di questo tipo. Nel marzo dello scorso anno, un dodicenne fu brutalmente aggredito da un gruppo di coetanei in piazza Cavour, riportando gravi traumi e fratture. Il ragazzo finì ricoverato d’urgenza all’ospedale Bambin Gesù in prognosi riservata.
Da allora, altri casi di risse tra minorenni si sono verificati in diverse zone della città, segnalando una tendenza preoccupante: la violenza come forma di esibizione e intrattenimento, amplificata dalla condivisione online dei video.
Il problema educativo e sociale
Le forze dell’ordine e gli esperti del settore educativo sottolineano come dietro questi episodi ci sia un vuoto educativo e relazionale sempre più evidente. L’emulazione, la ricerca di visibilità e la pressione dei social sembrano alimentare comportamenti estremi in un’età in cui il bisogno di affermazione prevale sulla consapevolezza delle conseguenze.
Ad Anagni, come in molte altre città italiane, si invoca ora una risposta collettiva che coinvolga famiglie, scuole e istituzioni, per prevenire nuovi episodi e restituire ai più giovani strumenti di rispetto, dialogo e responsabilità.