"Non andremo al Nord": 12 Comuni firmano per restare al Sud nel piano evacuazione del Vesuvio
Con la firma ufficiale del sindaco di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), Giuseppe Panico, sale a dodici il numero dei Comuni vesuviani che hanno aderito al Progetto Vesuvio, promosso dalla Fondazione...
Con la firma ufficiale del sindaco di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), Giuseppe Panico, sale a dodici il numero dei Comuni vesuviani che hanno aderito al Progetto Vesuvio, promosso dalla Fondazione Convivenza Vesuvio in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare Sud, Aree Fragili e Isole Minori, presieduto da Alessandro Caramiello.
Il protocollo, già sottoscritto dai Comuni di Ottaviano, Terzigno, Ercolano, Torre del Greco, Cercola, San Giorgio a Cremano, Boscoreale, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Torre Annunziata e San Giuseppe Vesuviano, rappresenta oggi circa 400mila cittadini dei 515mila che vivono nella cosiddetta zona rossa vesuviana.
Coronato: “Non solo sicurezza, ma logica e tutela del territorio”
“Oggi si aggiunge un altro tassello fondamentale alla nostra battaglia di civiltà. Non si tratta solo di sicurezza, ma di logica”, ha dichiarato Vincenzo Coronato, presidente della Fondazione Convivenza Vesuvio.
Coronato ha spiegato che l’obiettivo è quello di evitare che, in caso di emergenza, un’eventuale evacuazione porti alla dispersione della comunità locale:
“L’evacuazione al Nord significherebbe la frammentazione delle famiglie, la perdita delle radici, la distruzione di un tessuto sociale, economico e affettivo costruito in secoli di convivenza”.
Il presidente ha inoltre sottolineato la necessità di garantire la business continuity, ossia la possibilità per i cittadini di continuare le proprie attività professionali in territori limitrofi, restando contribuenti della regione e dello Stato:
“Non vogliamo trasformare i cittadini in profughi assistiti, ma garantire loro continuità e dignità”.
Caramiello: “Il Sud protagonista delle proprie scelte”
A margine della firma, Alessandro Caramiello, presidente dell’Intergruppo parlamentare, ha evidenziato l’importanza di un nuovo approccio alla gestione del rischio e delle emergenze:
“Il Sud non è più disposto a essere soggetto passivo di decisioni che non gli sono confacenti. Questo protocollo serve a garantire che i cittadini restino nel loro territorio, anche in caso di emergenza. Stiamo costruendo un modello di prevenzione che unisce sicurezza, identità e coesione sociale”.
Panico: “Un dovere morale verso la nostra comunità”
Il sindaco Giuseppe Panico ha rimarcato il valore umano e sociale dell’adesione:
“Abbiamo il dovere morale di tutelare la nostra gente. Non si può pensare di spostare centinaia di migliaia di persone in territori sconosciuti, lontani dai propri cari”.
Con l’ingresso di San Sebastiano al Vesuvio, il Progetto Vesuvio consolida così una rete sempre più ampia di enti locali uniti dalla volontà di costruire un futuro di sicurezza e resilienza, nel segno della tutela del territorio e delle sue comunità.