Autoparco comunale trasformato in discarica pericolosa, sigilli nel Nolano

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Napoli, insieme ai militari della Compagnia di Nola, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di un’area di trasferenza nel Comune di Cim...

A cura di Luca Vitale
18 ottobre 2025 12:30
Autoparco comunale trasformato in discarica pericolosa, sigilli nel Nolano -
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I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Napoli, insieme ai militari della Compagnia di Nola, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di un’area di trasferenza nel Comune di Cimitile, in via San Donato. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola su richiesta della locale Procura, riguarda un sito utilizzato come discarica abusiva di rifiuti solidi urbani (RSU).

Le indagini e la denuncia

L’inchiesta è nata a seguito di una denuncia presentata dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Cimitile, che aveva segnalato uno sversamento irregolare di rifiuti provenienti dal vicino Comune di Comiziano, all’interno dell’area dell’ex macello comunale.
Le indagini, condotte dal NOE e dalla Stazione Carabinieri di Cimitile, hanno portato a individuare la società SIA (Soluzioni Integrate Ambientali) s.r.l. come responsabile della gestione illecita dei rifiuti dei due Comuni, comprendente raccolta, trasporto e smaltimento.

L’area di trasferenza trasformata in discarica

Il sito oggetto di sequestro, formalmente destinato alla sola trasferenza temporanea degli RSU raccolti sulle strade comunali, veniva di fatto utilizzato come un luogo di stoccaggio illecito.
I rifiuti, accumulati nel tempo, erano depositati sia direttamente sul terreno nudo sia all’interno di cassoni scarrabili non coperti, esposti agli agenti atmosferici. Tale situazione ha generato un concreto rischio di inquinamento ambientale.

Rifiuti pericolosi e non pericolosi

Le verifiche svolte dai Carabinieri hanno accertato la presenza di rifiuti di diversa natura:

Non pericolosi, derivanti dal servizio ordinario di raccolta degli RSU;

Pericolosi, come contenitori in plastica e metallo contaminati da vernici, solventi, smalti, nonché oli esausti di tipo vegetale e minerale.

Le prove e i sequestri

Le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza dell’area hanno documentato un’attività di abbandono continuativo dei rifiuti almeno dal febbraio 2025, configurando un rischio concreto di inquinamento del suolo.
A seguito degli accertamenti, i militari hanno posto sotto sequestro l’intera area, gli automezzi utilizzati per la gestione dei rifiuti e i cumuli di materiali presenti.
L’amministratrice unica della società è stata deferita in stato di libertà per gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi.

Le motivazioni del provvedimento

Nel decreto di sequestro, il GIP del Tribunale di Nola ha sottolineato il pericolo attuale e concreto che la disponibilità dell’area da parte dell’indagata potesse favorire la prosecuzione o l’aggravamento dell’attività illecita, con il rischio di ulteriori danni ambientali.

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