La lotta alla pirateria televisiva compie un nuovo passo decisivo. Dopo le maxi-operazioni degli ultimi mesi, i titolari dei diritti sportivi – in particolare quelli relativi al calcio in Italia – hanno ottenuto il via libera dall’autorità giudiziaria per avviare azioni risarcitorie contro gli utenti che hanno usufruito di abbonamenti illegali tramite il cosiddetto “pezzotto”.
I dati consegnati all’autorità
Il provvedimento segue l’attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza, che aveva già sanzionato oltre duemila utenti in tutta Italia. Le autorità hanno autorizzato e condiviso i dati personali di questi abbonati, residenti in 80 province, ora esposti a possibili richieste di risarcimento per i danni economici arrecati.
L’operazione della Guardia di Finanza
L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Lecce, con la collaborazione del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce. L’obiettivo è colpire non solo gli organizzatori delle piattaforme IPTV illegali, ma anche i consumatori finali, ritenuti parte integrante del fenomeno.
Cosa rischiano gli utenti
Chi utilizza o ha utilizzato servizi pirata rischia conseguenze concrete:
sanzioni penali e amministrative,
richieste di risarcimento economico da parte dei titolari dei diritti,
possibili segnalazioni agli organismi di controllo.
La linea adottata mira a scoraggiare la domanda, colpendo non solo chi gestisce i sistemi illegali, ma anche chi ne usufruisce.





