È atteso oggi in Consiglio dei ministri il decreto Maturità, provvedimento che punta a riformare l’esame di Stato, riportandolo alla denominazione tradizionale di “esame di maturità” e introducendo nuove regole più stringenti.
Secondo quanto anticipato dalla sottosegretaria all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti (FdI), la riforma ha l’obiettivo di valutare non soltanto le conoscenze e le competenze acquisite dagli studenti, ma anche il livello di autonomia, di responsabilità e la crescita personale maturata durante il percorso scolastico.
Come cambierà l’esame
Il decreto confermerà le due prove scritte, mentre l’esame orale subirà una revisione sostanziale:
maggiore attenzione alla capacità argomentativa degli studenti;
impostazione multidisciplinare, per verificare la maturazione complessiva;
valutazione anche delle competenze trasversali e dell’educazione civica.
Una delle novità più rilevanti riguarda l’obbligatorietà della prova orale: chi, pur avendo completato gli scritti, si rifiuterà volontariamente di sostenerla, sarà costretto a ripetere l’anno scolastico.
Il ritorno al valore del merito
«L’esame di maturità del futuro – ha spiegato Frassinetti – indurrà i ragazzi e le ragazze a mettere in evidenza l’intero percorso scolastico, dando così valore al merito e alla preparazione complessiva».
Con il via libera al decreto, la maturità si conferma quindi non solo come prova conclusiva del ciclo di studi superiori, ma come momento di valutazione globale della formazione e della crescita personale degli studenti.





