Negli ultimi anni le estati italiane hanno registrato un aumento costante delle temperature e dell’umidità, rendendo difficile la vita quotidiana e, soprattutto, lo studio in classe.
Durante l’estate 2025, anche a Napoli e in tutta la Campania, molte scuole hanno dovuto affrontare condizioni definite “insostenibili”: aule con oltre 30-35 gradi, studenti e insegnanti colpiti da malori durante gli esami di Stato, lezioni ridotte o spostate in spazi meno esposti al sole.

Il dato nazionale conferma l’emergenza: appena il 6,45% degli edifici scolastici dispone di impianti di climatizzazione, lasciando oltre 57.000 scuole senza alcuna forma di refrigerazione.

La proposta: spostare il calendario scolastico

Di fronte a questa situazione, il sindacato Anief ha rilanciato l’idea di modificare il calendario scolastico:

inizio lezioni non prima del 1° ottobre;

chiusura entro il 1° giugno.

L’obiettivo è garantire migliori condizioni di apprendimento e tutelare la salute di studenti e docenti.

Secondo il meteorologo Mario Giuliacci, il problema non è solo settembre ma anche giugno: «Giugno è peggio di settembre», ha spiegato, sottolineando che l’umidità tipica di inizio estate rende le giornate ancora più difficili da sopportare.

Le posizioni di studenti e docenti

La Rete degli Studenti Medi del Lazio si è espressa a favore di un ripensamento delle date, suggerendo anche soluzioni più flessibili, come lezioni all’aperto o l’uso di spazi verdi. A Napoli, grazie alla presenza di parchi e giardini pubblici, questa ipotesi potrebbe essere concretamente sperimentata.

I fondi del governo per l’edilizia scolastica

Parallelamente al dibattito sul calendario, il governo è intervenuto con nuovi finanziamenti.
Con il Decreto Legge 45/2025, sono stati stanziati:

10 milioni di euro aggiuntivi per ciascuno degli anni 2025 e 2026, destinati a interventi urgenti di messa in sicurezza;

840 milioni di euro già previsti per il 2025;

circa 940 milioni di euro per il 2026.

Gli investimenti puntano su riqualificazione strutturale, efficienza energetica e installazione di sistemi di climatizzazione negli edifici scolastici.

Una sfida per la scuola del futuro

Il tema del calendario scolastico non può essere disgiunto da quello dell’adeguamento delle infrastrutture. L’Italia, e in particolare il Sud con estati sempre più torride, deve affrontare una sfida strutturale: garantire ambienti di studio salubri, sicuri e moderni.

A Napoli e in Campania la questione è particolarmente urgente: la combinazione di cambiamento climatico e edilizia scolastica obsoleta rischia di compromettere il diritto allo studio e alla salute.
Il dibattito in corso dovrà quindi portare a soluzioni concrete e durature, capaci di coniugare benessere, sicurezza e qualità della didattica.