Il virus West Nile continua a far registrare nuovi casi in Campania, con un crescente allarme sanitario concentrato principalmente nei Comuni di Pomigliano d’Arco, Nola e Marigliano. Nella sola ultima settimana, sono stati confermati 11 casi di infezione, quattro dei quali nelle ultime 24 ore. Uno dei pazienti è deceduto una settimana fa presso l’Ospedale del Mare di Napoli.

Indagini e conferme diagnostiche
Tutti i casi sono diagnosticati attraverso prelievi effettuati nel presidio sanitario di Nola e successivamente analizzati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici e dal laboratorio dell’Ospedale Cotugno. Inoltre, sono stati rinvenuti due uccelli selvatici morti, risultati positivi al virus, a conferma della circolazione attiva dell’agente patogeno nella zona.

Profili dei pazienti e aree più colpite
Secondo la ASL Napoli 3 Sud, la maggior parte dei pazienti è costituita da soggetti fragili, spesso anziani o affetti da patologie croniche. Dopo i primi episodi a Terzigno, San Sebastiano al Vesuvio, Ercolano e Ottaviano, i nuovi casi si stanno concentrando nell’area a est di Napoli, estendendosi fino a Saviano.

Disinfestazioni straordinarie in 57 Comuni
In risposta alla diffusione del virus, la direzione generale della ASL Napoli 3 Sud ha avviato una campagna straordinaria di disinfestazione in tutti i 57 Comuni di competenza. Gli interventi, previsti fino a ottobre, rappresentano un impegno economico significativo a carico della stessa ASL. I pazienti più gravi sono attualmente ricoverati presso gli ospedali Cardarelli, Cotugno e Ruggi di Salerno, alcuni dei quali con forme neuroinvasive dell’infezione.

Monitoraggio entomologico e misure preventive
Oltre agli interventi di disinfestazione, sono  posizionate trappole entomologiche con ghiaccio secco entro un raggio di 200 metri dalle abitazioni dei pazienti contagiati. Gli insetti catturati sono analizzati per individuare le aree a maggiore circolazione virale.

Le autorità sanitarie invitano i cittadini all’adozione di misure preventive, in particolare l’installazione di zanzariere alle finestre e la riduzione di ristagni d’acqua. L’area tra Pomigliano, Marigliano e Nola, caratterizzata da un’alta umidità e da un terreno al di sotto del livello del mare, si conferma particolarmente vulnerabile alla proliferazione delle zanzare.

Origini dei contagi: anche Lazio e litorale Domizio
Alcuni pazienti riferiscono soggiorni recenti nel basso Lazio, alla foce del Sele e lungo il litorale Domizio, suggerendo una diffusione del virus anche oltre i confini regionali. Attualmente, l’attenzione maggiore resta concentrata nel distretto di Pomigliano, dove sono rinvenuti i due volatili positivi, indicatore precoce di un possibile scenario endemico.

Confronto con altri focolai e scenari futuri
Durante una riunione tra le ASL regionali, è ricordato il caso di New York (2001–2002), dove si registrarono fino a 2.000 infezioni da West Nile, anche se solo l’1% dei contagiati sviluppò sintomi gravi. Gli esperti sottolineano che il rischio di aumento dei casi è legato all’innalzamento delle temperature e alla tropicalizzazione del clima.

Situazione nel casertano
Nel Casertano si registrano al momento 10 pazienti infetti residenti, di cui nove ricoverati e uno seguito da un centro trasfusionale. A questi si aggiungono quattro casi in soggetti non residenti ma temporaneamente presenti sulla costa casertana. Tra i nuovi contagiati, due uomini di 74 e 75 anni residenti a Sessa Aurunca: uno è attualmente in rianimazione presso l’ospedale San Sebastiano e Sant’Anna, mentre l’altro è diagnosticato da un laboratorio privato.