Tragedia a Capri, dove un uomo di 76 anni, Pietro Esposito, è deceduto mentre attendeva l’arrivo di un’ambulanza. L’episodio ha riacceso l’attenzione sulla gestione dell’emergenza sanitaria sull’isola, soprattutto durante il periodo estivo.

Secondo le prime ricostruzioni, al momento della richiesta di soccorso entrambi i mezzi del 118 presenti sull’isola risultavano impegnati: uno era stato destinato al trasporto urgente di provette da analizzare, mentre l’altro si trovava ad Anacapri, all’eliporto, dopo aver accompagnato un paziente destinato al trasferimento in elicottero a Napoli.

Una delle due ambulanze si è poi diretta verso l’abitazione del 76enne, che si trovava in codice rosso, ma purtroppo l’uomo è deceduto prima dell’arrivo dei sanitari.

Il sindaco: “Serve un potenziamento dei mezzi di emergenza”
Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Capri, Paolo Falco, che ha riconosciuto la criticità del sistema di soccorso sanitario sull’isola:

“Sicuramente c’è un problema, perché il territorio isolano è complesso. Quando la seconda ambulanza è impegnata, soprattutto in estate e in caso di patologie tempo-dipendenti, può rappresentare una criticità.”

Il primo cittadino ha annunciato l’intenzione di avanzare richieste formali per il potenziamento dei presidi del 118, soprattutto in vista della stagione turistica, quando la popolazione dell’isola aumenta sensibilmente.

Emergenze su territori insulari: un problema strutturale
Il caso ha evidenziato ancora una volta le difficoltà operative nei territori insulari, dove il numero limitato di mezzi di soccorso e le distanze, anche se brevi, possono determinare ritardi fatali in situazioni tempo-dipendenti. Il tema dell’assistenza sanitaria nelle isole minori torna così al centro del dibattito, richiamando l’urgenza di protocolli specifici e rinforzi stagionali.