La camorra vuole posti vip, estorsione al manager di Geolier

Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta

A cura di Redazione
25 dicembre 2025 13:00
La camorra vuole posti vip, estorsione al manager di Geolier -
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Emergono nuovi particolari dall’inchiesta che, nei giorni scorsi, ha portato all’arresto di cinque persone a Terracina, facendo luce sugli interessi del clan Licciardi sul litorale del Basso Lazio. L’indagine è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che ha trasmesso gli atti alla DDA di Napoli per competenza territoriale.

Secondo quanto emerso, il clan avrebbe esercitato pressioni e condotte estorsive nei confronti di Cristian De Rosa, manager del rapper Geolier, che non risulta in alcun modo indagato né coinvolto nell’inchiesta.

Le richieste del clan: accesso gratuito e posti vip

Stando a quanto riportato dagli atti investigativi e ricostruito da la Repubblica, il clan – e in particolare Gennaro Marano, figlio di Patrizia Licciardi – avrebbe avanzato pretese precise in occasione di uno dei concerti tenuti da Geolier al Palapartenope di Napoli.

Le richieste non si sarebbero limitate all’ingresso gratuito all’evento, ma avrebbero incluso la disponibilità di 14 posti nell’area vip, ottenuti senza alcun pagamento.

Comportamenti intimidatori durante il concerto

Nonostante l’accesso gratuito alla zona riservata, secondo gli inquirenti i componenti del gruppo legati al clan avrebbero mantenuto un atteggiamento intimidatorio e aggressivo per l’intera durata della serata, comportandosi – si legge negli atti – “da veri e propri aguzzini”.

Un comportamento che avrebbe creato tensioni anche all’interno dell’organizzazione dell’evento.

Minacce al fratello di Geolier e pressioni sul manager

Gli atteggiamenti del gruppo avrebbero infastidito il fratello di Geolier, che avrebbe reagito verbalmente. A quel punto, secondo la ricostruzione degli investigatori, sarebbero scattate minacce dirette nei suoi confronti.

Il clan avrebbe poi chiesto spiegazioni anche a Cristian De Rosa, manager dell’artista, sul comportamento del fratello del rapper, ricevendo rassicurazioni. Tuttavia, per gli inquirenti, l’intera vicenda rientrerebbe in un contesto estorsivo, con De Rosa considerato vittima delle pressioni del clan Licciardi.

L’inchiesta sul controllo del territorio

Gli elementi raccolti rafforzano l’ipotesi investigativa secondo cui il clan Licciardi, storicamente radicato nell’area nord di Napoli e cresciuto all’interno dell’Alleanza di Secondigliano, avrebbe esteso la propria influenza anche nel settore degli eventi e dello spettacolo, utilizzando intimidazioni e richieste indebite per affermare il controllo del territorio.

Le indagini proseguono per chiarire l’intero quadro delle responsabilità e verificare ulteriori episodi di estorsione e condizionamento criminale.

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