Ivanhoe Schiavone, figlio di Francesco Schiavone, noto come Sandokan e storico capoclan dei Casalesi, è stato arrestato con l’accusa di riciclaggio, autoriciclaggio ed estorsione aggravati dal metodo mafioso e dall’agevolazione dell’associazione camorristica. Il provvedimento è eseguito dai Carabinieri del Reparto Operativo di Caserta, guidati dalla comandante Melissa Sipala.
Il fermo è annunciato durante una conferenza stampa tenutasi presso la Procura di Napoli, dove è emerso che Schiavone era “l’unico membro ancora in libertà della sua famiglia”, mentre tutti gli altri componenti risultano già detenuti.
L’indagine e i beni sotto sequestro
L’indagine riguarda due terreni dal valore di circa 500.000 euro, oggetto di sequestro preventivo. I beni erano acquistati oltre trent’anni fa dal capostipite della famiglia Schiavone, ma mai formalmente intestati alla famiglia per evitare misure ablative. I terreni, infatti, risultavano ancora intestati al precedente proprietario, poi deceduto, e successivamente ai suoi figli.
Secondo gli investigatori, Ivanhoe Schiavone e un secondo indagato avrebbero “impiegato, sostituito e trasferito” capitali illeciti del clan Casalesi, cercando di mascherarne l’origine criminale tramite una rete di operazioni economiche. Ai legittimi intestatari dei terreni sarebbe imposto, con modalità camorristiche, di rescindere i contratti di affitto in essere e rinunciare al diritto di prelazione, così da facilitare la vendita a soggetti individuati dal clan.
Le parole della comandante Sipala
«Schiavone è un cognome ancora importante», ha dichiarato la comandante Melissa Sipala, sottolineando la capacità del clan di conservare e proteggere i propri patrimoni nel tempo. «L’indagine nasce dall’esigenza di rintracciare e recuperare i beni acquistati illecitamente con i proventi delle attività criminali del clan dei Casalesi – in questo caso, della fazione Schiavone», ha aggiunto.