Prenderanno il via oggi gli interrogatori di garanzia per i coinvolti nell’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) e condotta dalla Polizia di Stato, che ha fatto luce su un articolato sistema criminale attivo nel settore dell’immigrazione clandestina. Al centro dell’indagine 45 misure cautelari e un’organizzazione criminale gestita da tre avvocati, capaci di incassare milioni di euro attraverso la gestione fraudolenta dei cosiddetti “click-day” dello Sportello Unico per l’Immigrazione (SUI).
Il meccanismo: fino a 10.000 euro per una domanda falsa
Secondo quanto emerso, la banda inseriva domande di lavoro fittizie nel portale SUI a nome di imprenditori compiacenti, utilizzando identità digitali false o prestate. Il prezzo per l’inserimento di ogni singola domanda arrivava fino a 10.000 euro, richiesti a cittadini extracomunitari nella speranza di ottenere un permesso di soggiorno.
Un sistema così redditizio da aver attirato l’interesse anche della camorra, in particolare del clan Fabbrocino.
I nomi degli arrestati
Tra gli arrestati con custodia cautelare in carcere figurano:
Vincenzo Sangiovanni,
Aniello Annunziata,
Gaetano Cola (tutti e tre avvocati a capo di CAF coinvolti),
Roberto Lombardo,
Autilia Mirando,
Mario Casillo,
Gennaro Esposito,
Santolo Di Genua,
Towhid Kamal Mohammad,
Nicola Mariano Boccia.
Ai domiciliari sono finiti altri 20 indagati, tra cui Melanie Seeber, Rosita Catapano, Giuseppe Menzione, e Saiful Md.
Per altri 14 soggetti, il giudice ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tra cui figurano Aniello Iervolino, Salvatore Del Giudice, e Antonio Romano.
Sequestri milionari: Ferrari, Harley Davidson e immobili di lusso
Tra i beni sequestrati dagli inquirenti figurano:
una Ferrari acquistata da uno degli avvocati con i proventi illeciti,
una Harley Davidson del valore di quasi 30.000 euro,
una Mercedes da 88.000 euro,
un appartamento a Sorrento,
locali commerciali a Napoli nella prestigiosa piazza Amedeo,
e numerose polizze assicurative.
Coinvolto anche un poliziotto infedele
Nell’indagine è emersa anche la figura di un agente infedele della Polizia di Stato, che avrebbe fornito supporto e copertura all’organizzazione. Le indagini proseguono per approfondire eventuali ramificazioni e collegamenti con altre organizzazioni criminali.