L’Italia continua a registrare dati preoccupanti sulla natalità, con un calo costante anno dopo anno. Una tendenza che colpisce in modo particolare le aree interne e i piccoli Comuni, sempre più svuotati da un lato dall’invecchiamento della popolazione, dall’altro dall’esodo giovanile verso l’estero.
Per contrastare questo fenomeno, lo Stato ha varato un nuovo Bonus Bebè, pensato per sostenere economicamente le famiglie e incentivare le nascite nei centri più colpiti dallo spopolamento.
Come funziona il nuovo Bonus Bebè
Il nuovo bonus natalità è rivolto alle famiglie con figli da 0 a 5 anni residenti nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Il contributo statale prevede:
600 euro mensili per il primo figlio, dalla nascita fino al compimento del quarto anno d’età;
400 euro al mese per ogni figlio successivo, nelle stesse fasce d’età.
Si tratta di una misura significativa, destinata a favorire la crescita demografica e a sostenere le giovani coppie che decidono di vivere nei territori più fragili.
Sardegna in prima linea contro lo spopolamento
La situazione è particolarmente critica nelle isole, in primis in Sardegna, che registra uno dei tassi di natalità più bassi d’Italia. L’Assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, ha ribadito l’urgenza del problema, annunciando una nuova fase di intervento:
“Puntiamo moltissimo su questo provvedimento per arginare il fenomeno dello spopolamento nei piccoli centri dell’isola”.
Bartolazzi ha anche specificato che i fondi saranno distribuiti ai Comuni in due tranche annuali, sulla base della verifica dei dati ISTAT relativi al numero di bambini residenti.
Un aiuto concreto per le famiglie e i territori
Oltre a essere un sostegno economico, il bonus figli rappresenta un’opportunità per ripopolare i borghi e rafforzare il tessuto sociale delle aree marginali. Il provvedimento mira anche a stimolare l’occupazione giovanile, incentivando la permanenza o il ritorno dei giovani nei luoghi di origine.