Un’importante operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Salerno ha portato al sequestro preventivo di un’azienda edile situata nel comune di Montefredane, in provincia di Avellino. L’intervento è stato disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino a seguito di gravi violazioni ambientali.

I fatti accertati durante le indagini
Le indagini, svolte tra dicembre 2024 e gennaio 2025, hanno permesso di accertare che lo stabilimento era responsabile dello scarico illecito di acque reflue industriali nel fiume Sabato. Le analisi effettuate hanno rivelato la presenza di sostanze potenzialmente pericolose per l’ambiente, immesse in assenza della necessaria autorizzazione prevista dalla normativa vigente.

Oltre allo scarico abusivo, è stata rilevata anche una seconda violazione ambientale: l’azienda emetteva fumi e sostanze in atmosfera senza disporre di alcun titolo autorizzativo, in contrasto con quanto stabilito dal Testo unico ambientale (D.Lgs. 152/2006).

Le accuse e il coinvolgimento dei responsabili
Secondo gli inquirenti, il legale rappresentante dell’azienda è indagato per una serie di reati legati alla tutela dell’ambiente. In particolare, sarebbe responsabile di aver presentato false attestazioni al fine di ottenere indebitamente alcune autorizzazioni amministrative. Tali dichiarazioni avrebbero tratto in inganno i responsabili dell’Ente Idrico Campano e dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune di Montefredane.

Le autorizzazioni ottenute illecitamente riguardavano sia l’assimilazione delle acque reflue a quelle domestiche, sia il rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA). In realtà, i reflui prodotti dall’azienda non avrebbero mai potuto essere equiparati a quelli di origine domestica per via della loro composizione chimica.

Le conseguenze del sequestro
Il sequestro dello stabilimento rappresenta una misura preventiva adottata per impedire ulteriori danni ambientali. L’attività produttiva è stata interrotta, e l’azienda resterà sotto osservazione in attesa degli sviluppi giudiziari.