Ancora due mesi di attesa: da giugno 2025, anche per i dipendenti pubblici arriverà il taglio del cuneo fiscale previsto dalla legge di bilancio. La misura, pensata per alleggerire la pressione fiscale sul lavoro dipendente, garantirà un aumento medio di circa 400 euro netti, relativi agli arretrati dei primi cinque mesi dell’anno.

NoiPa e Sogei: piattaforma aggiornata con nuove funzioni
Il ritardo nell’applicazione del beneficio è dovuto ai necessari aggiornamenti tecnici della piattaforma NoiPa, gestita dal Ministero dell’Economia in collaborazione con Sogei. Gli interventi hanno riguardato sia l’efficienza operativa, sia la sicurezza informatica.

Da fine primavera, i lavoratori avranno accesso a un’interfaccia rinnovata, dotata di funzionalità self-service, tra cui la possibilità di scegliere se applicare il beneficio fiscale in busta paga. Questa opzione è particolarmente utile per chi ha un reddito vicino alla soglia dei 40 mila euro annui, oltre la quale si perde il diritto allo sgravio e si rischia una restituzione delle somme ricevute.

Rinnovi contratti pubblici: lo stato dell’arte comparto per comparto
Funzioni centrali: contratto firmato e aumenti in busta paga
È stato già firmato il rinnovo contrattuale per il comparto delle Funzioni centrali, che comprende ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. L’accordo prevede aumenti medi di 165 euro lordi mensili, pari a circa il 6% degli stipendi, oltre a 190 milioni per l’adeguamento delle indennità di amministrazione, con l’obiettivo di allineare le retribuzioni dei ministeri a quelle delle agenzie fiscali.

Enti locali: attesa per nuovi aumenti fino a 300 euro lordi
L’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) è pronta a fissare un nuovo tavolo per i dipendenti degli enti locali. Un emendamento recente al decreto Pubblica Amministrazione consente ai Comuni con bilanci in ordine di aumentare il salario accessorio fino al 58% del monte stipendi.

Questa misura punta a contrastare la fuga di personale verso i ministeri, offrendo aumenti medi fino a 300 euro lordi mensili, per ridurre il gap retributivo tra centro e periferia.

Comparto Sanità: accordo sospeso, si torna a trattare il 29 aprile
La trattativa per il rinnovo del contratto nella Sanità è in una fase di stallo. L’accordo era vicino, ma è saltato a causa dell’opposizione di NursingUp, Cgil e Uil. Il nuovo tavolo negoziale è previsto per il 29 aprile.

Il contratto interessa 581 mila lavoratori, tra infermieri e personale amministrativo. Gli aumenti medi previsti sono di 172 euro lordi al mese per 13 mensilità. Previsti inoltre incrementi specifici per gli infermieri di pronto soccorso:

+305 euro lordi al mese dal 2025

+60 euro aggiuntivi dal 2026
(indennità attuale: circa 120 euro)

Scuola: attesa per la convocazione del tavolo negoziale
Situazione in fase di attesa anche per il rinnovo del contratto della Scuola, che coinvolge oltre 1,3 milioni di lavoratori tra docenti e personale Ata. Gli aumenti previsti per i docenti sono di 150 euro lordi medi mensili, ma si attende ancora la convocazione del tavolo di trattativa.