Identificato Carmine Parlato, il macchinista dell’Eav, come una delle quattro vittime del tragico incidente avvenuto nel pomeriggio sulla funivia che collega Castellammare di Stabia al Monte Faito. La cabina è precipitata nel vuoto dopo il distacco di un cavo di trazione, causando la morte di quattro persone, tra cui tre turisti, e il ferimento grave di un quinto passeggero, trasportato in elicottero in ospedale.
A darne notizia sono la Cgil e la Filt Cgil di Napoli, che ricordano come Carmine Parlato fosse iscritto al sindacato: “Siamo senza parole – si legge nella nota – ora è il momento del cordoglio e del silenzio. Poi verrà quello delle responsabilità”. Il macchinista era a bordo della cabina di monte, quella che stava rientrando alla stazione di arrivo al momento del crollo. La cabina, con cinque persone a bordo, è precipitata in un dirupo, in un punto difficile da raggiungere a causa della fitta nebbia e delle condizioni meteo avverse.
Un fratello anche lui in Eav
Secondo quanto appreso, Carmine Parlato aveva un fratello impiegato in Eav come autista. Un dettaglio che sottolinea il legame della famiglia con l’azienda di trasporti pubblici regionale, che da anni gestisce l’impianto della funivia del Faito.
La funivia riaperta solo pochi giorni fa
La funivia era tornata in funzione il 10 aprile, dopo la consueta chiusura invernale e il completamento dei collaudi stagionali. Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, “si è spezzato il cavo di trazione: ha funzionato il freno d’emergenza a valle, ma non quello della cabina che stava entrando nella stazione di monte”.
I sindacati: “Non si può morire così”
Parole dure anche dalle Segreterie Regionali di FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, UGL e FAISA CISAL, che esprimono dolore e sconcerto per quanto accaduto:
“Una struttura tornata in funzione da poco tempo e nulla lasciava presagire questa sciagura. Non si può morire così. Ora è il momento del dolore, poi verrà quello della verità. Gli enti preposti dovranno accertare le cause e le responsabilità con la massima trasparenza”.