Un commerciante di Rocca San Felice, in Alta Irpinia, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio. L’uomo avrebbe truffato 837 ragazzi, tutti possessori del Bonus Cultura, sottraendo fraudolentemente un totale di 245.045,58 euro e trasferendo poi 306.540,22 euro su conti bancari esteri.

L’operazione è condotta dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica di Avellino, che ha eseguito l’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Avellino.

Il meccanismo della truffa
L’indagato avrebbe ideato un sistema ingannevole per sottrarre il Bonus Cultura 18app ai giovani beneficiari. In particolare, avrebbe:

Convinto 837 ragazzi, molti dei quali appena maggiorenni o ancora minorenni, a registrarsi su una piattaforma da lui creata (un’applicazione e un sito web con il dominio “htpps://convertitore18app.com”).

Promesso loro la monetizzazione del bonus, garantendo una somma di denaro liquido in cambio dei voucher.

Indotto i giovani a fornire le credenziali di accesso a 18app, appropriandosi così dei loro fondi.

Simulato l’utilizzo legittimo del bonus presso la sua ditta individuale, facendo risultare l’acquisto di beni culturali mai realmente venduti.

Richiesto il rimborso dei voucher al Ministero della Cultura, incassando il denaro in modo fraudolento.

Trasferito successivamente oltre 306.000 euro su conti bancari esteri, con il chiaro intento di occultare l’origine illecita dei fondi.

Un danno ingente per lo Stato e per i giovani truffati
Il sistema fraudolento ha causato un danno economico rilevante sia ai giovani, che si sono visti sottrarre il proprio bonus, sia allo Stato, che ha rimborsato somme per beni mai realmente acquistati. Il Bonus Cultura, istituito per incentivare l’acquisto di libri, ingressi a cinema, concerti e attività culturali, è quindi sviato per un guadagno illecito.

Indagini in corso e possibile ampliamento dell’inchiesta
L’indagine, avviata a seguito di segnalazioni e anomalie nei rimborsi, potrebbe portare alla scoperta di ulteriori soggetti coinvolti. Gli investigatori stanno approfondendo il flusso di denaro trasferito su conti esteri e verificando se vi siano stati complici nell’attuazione della truffa.