Domani mattina la scuola Salvati di Castellammare di Stabia riaprirà le sue porte in un clima di tensione. All’ingresso dell’istituto sarà presente una pattuglia dei Carabinieri, una misura straordinaria richiesta dalla preside Donatella Ambrosio per garantire sicurezza e ordine dopo i gravi eventi accaduti giovedì scorso.
L’aggressione alla docente
La decisione arriva a seguito di un episodio di violenza inaudita che ha scosso la comunità scolastica: una docente di sostegno, poco più che trentenne, è stata brutalmente aggredita da un gruppo di circa trenta persone. Durante l’assalto, anche il padre della docente, accorso in suo aiuto, è rimasto picchiato, riportando una frattura al polso.
L’episodio, che ha suscitato indignazione e preoccupazione, è avvenuto dopo che la professoressa si era barricata all’interno della scuola, temendo per la sua incolumità.
Le indagini in corso
Gli inquirenti sono al lavoro per identificare i responsabili dell’aggressione. Parallelamente, stanno verificando alcune accuse circolate sui social, che farebbero riferimento a presunti abusi sessuali nell’istituto, con l’insegnante di sostegno al centro delle accuse. Tuttavia, tali affermazioni non sono supportate da denunce ufficiali né da segnalazioni alle autorità.
Un’altra ipotesi investigativa suggerisce che l’aggressione potrebbe essere stata una vendetta orchestrata da alcuni studenti, puniti in passato dall’insegnante per essere stati sorpresi a fumare, con conseguente sospensione.
Presenza dei Carabinieri e misure di sicurezza
La presenza delle forze dell’ordine, voluta dalla preside Ambrosio, mira a scongiurare ulteriori episodi di violenza o situazioni di tensione tra i genitori, gli studenti e il personale scolastico. La preside ha sottolineato la necessità di riportare serenità all’interno dell’istituto, ribadendo il suo impegno per la sicurezza e il rispetto delle regole.
Un clima pesante nella comunità
L’aggressione e le voci diffuse sui social hanno generato un clima di forte tensione. La scuola Salvati, già teatro di un episodio che ha messo in dubbio la fiducia nelle istituzioni educative, ora si trova al centro di polemiche e preoccupazioni che coinvolgono genitori, alunni e insegnanti.