La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto una misura innovativa e di grande sostegno per i lavoratori autonomi in difficoltà economica: l’Iscro (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa). Questa sorta di “cassa integrazione” dedicata ai professionisti con Partita Iva è stata pensata per fornire un sostegno temporaneo a chi ha subito un drastico calo di fatturato. Dopo una prima fase sperimentale nel triennio 2021-2023, la Legge di Bilancio 2024 ha reso l’Iscro una misura stabile, confermando l’importanza di tutelare i lavoratori autonomi anche nei momenti di crisi.
Cos’è l’Iscro e a chi è rivolta
L’Iscro rappresenta un’indennità pensata per i lavoratori autonomi titolari di Partita IVA che si trovano a fronteggiare situazioni di difficoltà economica causate da una significativa riduzione del reddito. Si tratta di una misura simile alla cassa integrazione riservata ai lavoratori dipendenti, ma con delle peculiarità adatte alle specifiche esigenze del lavoro autonomo.
I beneficiari dell’Iscro sono i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS, che abbiano subito un calo del fatturato e rispettino determinati requisiti. La misura viene erogata dall’Inps per un periodo di sei mesi, con un importo mensile calcolato in base alla media dei redditi dichiarati nei due anni precedenti.
Requisiti per richiedere l’Iscro
Per poter beneficiare dell’Iscro, il lavoratore autonomo deve rispettare i seguenti requisiti:
Partita IVA attiva da almeno 3 anni: Il richiedente deve essere titolare di Partita IVA da almeno tre anni e operare come lavoratore autonomo.
Iscrizione alla Gestione Separata INPS: Il beneficiario deve essere iscritto alla Gestione Separata e non ad altre forme previdenziali obbligatorie (ad esempio, non deve essere iscritto a ordini professionali con casse previdenziali autonome).
In regola con i contributi: È necessario essere in regola con i versamenti contributivi presso la Gestione Separata INPS.
Non titolare di pensione: Il lavoratore autonomo non deve essere titolare di pensioni dirette.
Reddito inferiore al 70% rispetto alla media dei due anni precedenti: Per poter fare domanda, è necessario dimostrare che il reddito da lavoro autonomo sia diminuito di almeno il 30% rispetto alla media dei redditi dichiarati nei due anni precedenti.
Reddito annuo non superiore a 12.000 euro: Infine, il reddito annuo del richiedente non deve superare la soglia di 12.000 euro.
Come si calcola l’importo dell’Iscro
L’Iscro è erogata per un massimo di sei mesi e l’importo mensile è pari al 25% della media dei redditi da lavoro autonomo prodotti nei due anni precedenti, calcolato su base semestrale.
È importante notare che l’importo mensile dell’indennità non può superare 881,23 euro, né scendere sotto i 275,38 euro.
Come presentare la domanda per l’Iscro
Per richiedere l’Iscro, è necessario presentare domanda all’INPS. La domanda deve essere inviata entro il 31 ottobre di ciascun anno e può essere inoltrata online, accedendo alla sezione dedicata sul sito ufficiale dell’Inps tramite le credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa, è possibile rivolgersi a un patronato per ricevere assistenza nella compilazione e nell’invio della richiesta.
L’Inps, una volta ricevuta la domanda, procederà con le verifiche necessarie sui requisiti del richiedente. Se tutto risulta in regola, l’indennità sarà erogata direttamente sul conto corrente del lavoratore, che dovrà aver precedentemente inserito il proprio IBAN nella piattaforma.