Un’importante operazione della Guardia di Finanza di Napoli ha portato al sequestro di 2,7 milioni di euro a Adolfo Greco, un imprenditore 74enne di Castellammare di Stabia. Greco è attualmente sotto processo a Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, in particolare con il clan dei Casalesi.
Accuse e Indagini
La Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, con il procuratore aggiunto Sergio Ferrigno e il sostituto procuratore Giuseppe Cimmarotta, sostiene che Greco abbia fornito un contributo concreto alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi. In particolare, Greco avrebbe indotto una società lattiero-casearia a revocare la concessione per la distribuzione esclusiva dei propri prodotti nella provincia di Caserta ad un’impresa legata al clan, per riassegnarla a una società appositamente costituita e riconducibile allo stesso clan.
Sequestro dei Fondi
Il denaro, trovato in una intercapedine della sua abitazione, era suddiviso in pacchetti e alcuni erano contrassegnati con post-it con cifre e nomi, tra cui “Crispino”. Greco ha dichiarato che il denaro era frutto di risparmi accumulati negli anni e di evasione fiscale. Tuttavia, gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno evidenziato una sproporzione tra questa somma e i redditi dichiarati da Greco e dalla sua famiglia tra il 2003 e il 2017.
Decisione del Tribunale
Il Tribunale di Napoli ha ritenuto che la somma fosse in parte provento di attività illecite legate al clan dei Casalesi e in parte derivante da evasione fiscale, come confessato dallo stesso Greco durante un interrogatorio. Questa circostanza ha portato la procura di Napoli a chiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminari (GIP) il sequestro dell’intera somma, già vincolata nel corso del processo penale.
Contesto Storico
La Euromilk Srl, una delle società coinvolte, era confiscata in quanto riconducibile alla famiglia di Beatrice Zagaria, sorella del boss Michele Zagaria. L’ingente somma di denaro sequestrata è stata individuata grazie all’uso di una termocamera durante una perquisizione a casa di Greco nel dicembre 2018.