Un intricato sistema di scippi perpetrato da una banda di borseggiatrici incinte smantellato dalla Polaria all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Le indagini hanno svelato un modus operandi collaudato, che ha visto coinvolte quattro ragazze di etnia rom, tutte madri tra i 20 e i 25 anni, nel perpetrare una serie di furti mirati ai danni dei turisti di passaggio. Il loro stratagemma era semplice ma efficace: due delle complici, al sesto mese di gravidanza, facevano da esca, entrando per prime nell’ascensore, seguite dai turisti carichi di bagagli. Gli spazi ristretti e un breve momento di distrazione erano sufficienti per compiere il furto. L’azione criminale si concludeva con la fuga delle borseggiatrici, pronte a sfruttare la confusione e la ressa tipiche di un aeroporto internazionale.
Tuttavia, la loro serie di colpi è bruscamente interrotta quando gli investigatori della Polaria sono riusciti a individuare le donne incinte nell’aeroporto e a organizzare un’operazione mirata contro i borseggi. Grazie alle telecamere di videosorveglianza, è stato possibile tracciare l’identikit delle quattro ragazze e organizzare una trappola per catturarle in flagranza di reato.
Durante un’appostamento nei pressi dell’ascensore dei terminal delle partenze, le borseggiatrici sono sorprese mentre stavano per compiere il loro ennesimo colpo. Le telecamere interne hanno documentato la dinamica dello scippo, fornendo prove fondamentali per l’azione della Polaria. Quando le porte dell’ascensore si sono aperte, le borseggiatrici hanno trovato ad attenderle non le loro ignare vittime, ma gli agenti in borghese pronti ad arrestarle.
Gli accertamenti successivi hanno rivelato che le quattro ragazze sono responsabili di almeno dieci scippi avvenuti nell’ultimo mese all’aeroporto Leonardo da Vinci. A seguito della denuncia per furto, è stato loro imposto il divieto di ritorno nel comune di Fiumicino, una misura simile al Daspo che impedisce loro di tornare nell’area dell’aeroporto.
Le indagini sono tuttora in corso, con gli investigatori che analizzano le denunce registrate negli ultimi due mesi e confrontandole con le immagini di videosorveglianza. Si sospetta che la banda abbia messo a segno ulteriori colpi non ancora segnalati alle autorità.