Legata in casa con una catena. Privata a volte del cibo e della possibilita’ di uscire, di parlare con qualcuno. E questo per anni. Fino a quando la sorella avviso’ le forze dell’ordine che ad aprile 2022 la ‘liberarono’, portando fuori dallo scantinato di una casa ad Aiello del Sabato, in provincia di Avellino, una ragazza di 21 anni. Oggi il gup del Tribunale di Avellino ha condannato i genitori per i reati di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona e lesioni personale aggravate, comminando una pena a 14 anni di carcere alla madre e a 12 anni al padre. La ragazza, secondo quanto ricostruito, era stata segregata e incatenata dopo aver tentato di scappare di casa nel 2018.
“Per mesi mia madre mi trascinava in catene dalla camera da letto alle scale e viceversa. Dato che non potevo muovermi, è da allora che mi faceva fare i bisogni in un secchio – il suo racconto ai carabinieri – dopo qualche mese mia madre una mattina mi lascio’ legata nella camera da letto, dicendomi che doveva andare a fare una visita e che dopo sarebbe tornata e mi avrebbe portata sulle scale. Da quel giorno, invece, io non sono piu’ uscita da quella stanza. Trascorrevo le mie giornate legata alla rete del materasso, con le tapparelle abbassate, digiuna e senza acqua, costretta a fare i miei bisogni nel secchio. Cosi’ ho trascorso gli ultimi tre anni della mia vita, come una bestia”.