I fatti devono essere la chiave di lettura del 2015: basta con le parole che hanno riempito il 2014. Un anno pieno zeppo di buoni propositi ma che di concreto ha visto ben poco. Il 2014 è stato l’anno dei convegni, delle grandi pretese, dei progetti rimasti tali. Si è parlato tantissimo del piano di fuga dal Vesuvio, dello stop alle costruzioni abusive. E poi della valorizzazione dei prodotti tipici delle nostre terre: dai vini ai formaggi, dagli ortaggi ai grandi frutteti, dall’artigianato alle altre risorse. E via a grandi frasi: “fare rete”, portare i turisti, bonificare le aree e creare sviluppo. Se ne parla però da almeno vent’anni ed i discorsi che si sentono ai piedi del vulcano sono sempre gli stessi.
In questo 2014 li abbiamo raccontati, ripresi e trascritti tutti: dell’area vesuviana ha parlato chiunque, dai premier ai ministri, assessori regionali e grandi pensatori. Artisti, filosofi e cantautori che in questo anno sono venuti a portare la loro musica nelle piazze delle nostre città. E c’è chi ha parlato di rivoluzione, di nuove idee, di forze fresche da mettere in campo. E di piani finalmente validi per rilanciare il territorio, di provvedimenti politici per sostenere chi ancora oggi ha il coraggio di investire su un territorio devastato dall’immondizia e dalla malapolitica.
Insomma, per il 2015 i cittadini del Vesuviano non devono accettare altre parole, ma pretendere fatti: chiedere interventi ed anche protestare alle passerelle della politica. In primavera si voterà per il rinnovo del consiglio regionale e l’area vesuviana è da sempre un serbatoio di voti importante. In molti cercheranno di fare breccia, ma bisogna pretendere gli interventi possibili: non ascoltare per niente le proposte irrealizzabili e pensare a quanto è invece possibile mettere in campo sin da subito.
Noi continueremo a raccontarvi tutto, come fatto nel 2014, quando oltre 3 milioni e mezzo di lettori hanno scelto le nostre pagine web per restare informati su quanto avvenuto nel territorio vesuviano. Sentiamo di essere un piccolo punto di riferimento e vogliamo continuare ad esserlo per raccogliere ulteriore fiducia. Non vogliamo autocelebrarci, ma riportare solo dei numeri che con enorme soddisfazione abbiamo raccolto al termine del 2014.