Il Comune di Pomigliano paga la corrente dei privati, scatta il danno erariale

Sprechi nell’illuminazione pubblica

A cura di Redazione
16 dicembre 2025 11:31
Il Comune di Pomigliano paga la corrente dei privati, scatta il danno erariale -
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La Procura regionale della Corte dei Conti per la Campania, guidata dal procuratore Antonio Giuseppone, ha notificato nei giorni scorsi un atto di citazione nei confronti di quattro funzionari pro tempore del Comune di Pomigliano d’Arco, ritenuti responsabili di un danno erariale superiore ai 60mila euro legato alla cattiva gestione dell’illuminazione pubblica.

L’iniziativa giudiziaria arriva al termine di un’attività di polizia erariale condotta dalla Guardia di Finanza – Compagnia di Casalnuovo di Napoli, coordinata dal sostituto procuratore Raffaele Cangiano.

Lampioni in cortili privati alimentati a spese del Comune

Dalle indagini è emerso che 326 lampioni, pur essendo installati all’interno di cortili privati e non in aree di pubblico accesso o su strade comunali, venivano alimentati da anni dalla rete di illuminazione pubblica.

Di fatto, numerosi complessi residenziali hanno beneficiato di illuminazione notturna a carico delle casse comunali, con spese di energia elettrica e manutenzione sostenute interamente dall’ente pubblico, in assenza dei presupposti normativi.

Uno spreco di risorse che si è protratto nel tempo e che è stato interrotto solo all’inizio del 2024, quando, a seguito dell’intervento della Procura regionale e delle indagini delle Fiamme Gialle, l’azienda municipalizzata ha avviato la progressiva disalimentazione degli impianti.

Una decisione risalente agli anni Ottanta mai rivista

Gli accertamenti hanno inoltre evidenziato che la scelta di alimentare, a spese della collettività, impianti a servizio di cortili chiusi risaliva addirittura agli anni Ottanta. Una decisione che non è mai stata rivista nel corso dei decenni, nonostante negli ultimi anni la questione fosse stata formalmente segnalata agli amministratori comunali da un cittadino.

Il calcolo del danno erariale

Il danno contestato, pari a 62.822 euro, è stato quantificato considerando il biennio 2022-2023. In questo periodo, l’illuminazione artificiale è stata stimata in oltre 8.200 ore complessive, con un costo medio dell’energia pari a 7 euro l’ora.

Il valore è stato calcolato sulla base delle fasce medie di acquisto del Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell’energia elettrica, espresso in euro per megawattora.

Ora spetterà alla Corte dei Conti valutare le singole responsabilità e accertare l’eventuale obbligo di risarcimento nei confronti dell’ente pubblico.

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