Somma Vesuviana, il "no" dei genitori per i lavori a scuola: «Si sacrifica lo spazio all’aperto dei bambini»
Un cantiere nel cuore della scuola frequentata dai propri figli. È questo ciò che teme un gruppo di genitori di Somma Vesuviana, che ha deciso di rivolgersi alla nostra redazione per lanciare un appel...
Un cantiere nel cuore della scuola frequentata dai propri figli. È questo ciò che teme un gruppo di genitori di Somma Vesuviana, che ha deciso di rivolgersi alla nostra redazione per lanciare un appello pubblico spiegando le criticità del progetto relativo alla realizzazione della nuova mensa scolastica nel plesso Rione Trieste-Costantinopoli 88. Il Comune ha infatti ottenuto il finanziamento per costruire un nuovo edificio destinato a mensa e cucina al centro del cortile della scuola, scelta che sta creando forte preoccupazione tra numerose famiglie.
Il progetto della nuova mensa: obiettivi e caratteristiche
Nel documento tecnico si legge che la scuola:
«non possiede spazi adeguati per un refettorio o una cucina interna»
attualmente i bambini «mangiano nelle aule»
la logistica della distribuzione dei pasti risulta complessa
la popolazione scolastica, circa 300 alunni di infanzia e primaria, è in crescita
Il nuovo edificio, posizionato al centro del cortile, prevede:
una sala mensa con circa 60 posti per turno
cucina interna
servizi igienici dedicati
spogliatoi per il personale
organizzazione del servizio in 4 turni (due per l’infanzia e due per la primaria)
I dubbi dei genitori: «Si riduce drasticamente lo spazio all’aperto»
Secondo il gruppo di genitori che ha scritto alla redazione, il problema principale è la collocazione della struttura: «La nuova mensa occuperà una parte significativa del cortile, riducendo lo spazio per le attività ricreative e limitando l’accesso alla palestra, che si trova sempre nel cortile». Spazi che, sottolineano, da sempre rappresentano un luogo essenziale per il benessere dei bambini: «Il cortile non è solo spazio libero: è un luogo educativo, psicologico e motorio. Una volta costruita la mega-mensa, quello spazio sarà perso per sempre». Il timore è che, pur risolvendo la carenza di un refettorio, la scuola perda un’area fondamentale per il gioco, le manifestazioni, la merenda all’aperto e persino per le esercitazioni di emergenza.
Sicurezza e viabilità: l’apertura di un nuovo varco preoccupa le famiglie
Nel frattempo, segnalano i genitori, è già stato aperto un varco alternativo sul retro della scuola, che affaccia su una strada trafficata con il passaggio a livello «incustodito». La dirigente scolastica, dott.ssa Silvia Svanera, avrebbe rassicurato le famiglie sostenendo che «pretenderà dall’Ente tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza». Tuttavia, i genitori continuano a nutrire dubbi sulla gestione del cantiere e sui rischi per gli alunni.
L’appello: «Serve una valutazione meno invasiva. Il quartiere è già provato»
La comunità del rione — già alle prese con un campetto abbandonato, una chiesa transennata e la cronica mancanza di parcheggi — rischia di perdere uno dei pochi spazi pubblici funzionali alla vita scolastica. «Speriamo che qualche esperto di ingegneria o sicurezza possa valutare il progetto e invitare il Comune a ripensarlo o modificarlo». Il messaggio si chiude con un riferimento alla politica locale: «È grave il silenzio dei politici che hanno permesso che tutto ciò andasse avanti».