L'influenza esplode in anticipo, già mezzo milione con la febbre
Con l’arrivo del freddo, la stagione influenzale si annuncia complessa. L’abbassamento delle temperature e i continui sbalzi termici stanno favorendo la circolazione dei virus respiratori, in particol...
Con l’arrivo del freddo, la stagione influenzale si annuncia complessa. L’abbassamento delle temperature e i continui sbalzi termici stanno favorendo la circolazione dei virus respiratori, in particolare del virus influenzale. A lanciare l’allarme è il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università Statale di Milano.
Contagi in aumento
Intervistato da Adnkronos Salute, Pregliasco spiega che le condizioni climatiche attuali stanno creando un ambiente ideale per la diffusione dei virus: «Il freddo e gli sbalzi termici facilitano la trasmissione dell’influenza», sottolinea. Inoltre, l’arrivo dell’inverno porta le persone a passare più tempo al chiuso, aumentando le occasioni di contagio.
I dati del bollettino RespiVirNet, che monitora le infezioni respiratorie acute, confermano il trend in crescita: tra il 10 e il 16 novembre 2025 sono stati registrati quasi 450 mila nuovi casi, per un totale che supera i 2,1 milioni dall’inizio della stagione.
La fascia più colpita è quella dei bambini tra 0 e 4 anni, con un’incidenza di circa 25,7 casi ogni mille assistiti. Gli esperti prevedono che il numero dei contagi aumenterà ulteriormente nelle prossime settimane.
Il ruolo del ceppo H3N2
A trainare la stagione influenzale è soprattutto il ceppo H3N2, già predominante in vari Paesi europei, tra cui il Regno Unito. Secondo Pregliasco, il virus avrebbe sviluppato sette mutazioni che potrebbero renderlo particolarmente abile nel diffondere rapidamente l’infezione.
Nonostante il quadro epidemiologico non sia dei più rassicuranti, il virologo invita alla calma: «La vaccinazione è efficace e c’è ancora tempo per proteggersi».
Vaccinazione: quando farla
Pregliasco ricorda che il vaccino inizia a offrire una protezione significativa dopo circa dieci giorni dalla somministrazione. Per questo raccomanda di vaccinarsi entro metà dicembre, così da affrontare il picco di stagione con una difesa adeguata. La protezione, infatti, tende a ridursi con il passare dei mesi.
L’appello finale
Il virologo invita a non sottovalutare il rischio di contagio: con l’influenza in rapida crescita, la vaccinazione resta lo strumento principale per prevenire complicanze e affrontare l’inverno con maggiore sicurezza.