I messaggi al papà del 15enne rapito: "Se chiami la polizia non lo rivedi più"

Sono messaggi brevi, diretti e minacciosi quelli che il padre di un quindicenne rapito l’8 aprile 2025 si è scambiato con uno dei sequestratori nelle ore più drammatiche dell’intera vicenda. Conversaz...

26 novembre 2025 21:00
I messaggi al papà del 15enne rapito: "Se chiami la polizia non lo rivedi più" -
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Sono messaggi brevi, diretti e minacciosi quelli che il padre di un quindicenne rapito l’8 aprile 2025 si è scambiato con uno dei sequestratori nelle ore più drammatiche dell’intera vicenda. Conversazioni che ricostruiscono l’evoluzione del sequestro, il tentativo della famiglia di avere notizie del giovane e la progressiva escalation di tensione che ha accompagnato l’intervento delle forze dell’ordine.

Le minacce e la richiesta di riscatto

Il contatto tra il genitore e il malvivente si apre con un avvertimento: «Non chiamare la polizia perché non lo vedi più, ci facciamo sentire noi». Poco dopo arriva la richiesta di denaro: «Prepara un milione e mezzo e non parlare con la polizia». Il padre, comprensibilmente angosciato, implora di poter parlare con il figlio per accertarsi delle sue condizioni: «Per favore, fatemi parlare con mio figlio».

La tensione cresce quando il sequestratore apprende che la Polizia è già a conoscenza dell’accaduto, circostanza riferita dallo stesso genitore. «Non ho chiamato nessuna polizia, mi hanno chiamato loro», prova a spiegare il padre. Il rapitore replica: «Non gli voglio fare niente però non costringermi», lasciando intendere un possibile pericolo per il ragazzo.

L’appuntamento mancato e la minaccia finale

Nel corso della conversazione viene fissato un incontro durante il quale, secondo il sequestratore, il padre avrebbe potuto rivedere il figlio. Tuttavia, per motivi di sicurezza, la Polizia ne impedisce lo svolgimento. A quel punto arriva l’ennesima intimidazione: «Se i poliziotti trovano me, tu non troverai tuo figlio».

La liberazione e gli arresti

Nonostante le minacce, l’operazione delle forze dell’ordine si conclude positivamente. Il ragazzo viene liberato nei pressi di uno svincolo della tangenziale di Napoli e uno dei membri del gruppo criminale viene fermato poco dopo.

Questa mattina, grazie alle attività congiunte della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, sono stati arrestati anche gli ultimi due componenti del commando responsabile del sequestro, chiudendo il cerchio su un’indagine complessa e ad alta sensibilità operativa.

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