Una vicenda dai contorni ancora da chiarire è emersa durante un controllo dei carabinieri della Compagnia di Poggioreale, a Napoli. I militari hanno denunciato un uomo di 45 anni, cittadino rumeno con precedenti, e una donna irlandese di 25 anni, incensurata, trovati in possesso di numerose carte di credito, dispositivi Pos e una somma consistente in contanti. Coinvolto nell’indagine anche l’amministratore di una società del Salernitano, a cui era collegato uno dei terminali di pagamento.

Il controllo in strada e i primi sospetti

La coppia è stata fermata durante un normale controllo su via Poggioreale. Alla richiesta dei documenti, i carabinieri hanno notato l’atteggiamento sospetto dei due e hanno proceduto alla perquisizione personale, trovando 2.700 euro in contanti e 11 carte di credito. Le spiegazioni fornite dalla coppia, che ha dichiarato di essere in vacanza a Napoli, non hanno convinto gli operatori dell’Arma.

La perquisizione dell’alloggio e il materiale sequestrato

I militari hanno quindi deciso di estendere la verifica all’abitazione affittata dalla coppia, situata in via vicinale Galeoncello. All’interno della stanza sono stati rinvenuti 5 dispositivi Pos e 4 smartphone, subito sequestrati. Solo uno dei terminali risultava regolarmente intestato: apparteneva a un’azienda con sede a Roccadaspide, in provincia di Salerno.

L’accordo con l’imprenditore: transazioni sospette in cambio di denaro

Gli accertamenti successivi hanno permesso di ricostruire un primo elemento della vicenda: l’amministratore della società salernitana avrebbe stretto un accordo con i due fermati. Il presunto schema prevedeva la gestione di transazioni sul conto dell’azienda in cambio di denaro, anche se non è ancora chiaro in che modo la coppia intendesse realizzare il meccanismo illecito. Gli investigatori stanno valutando se l’attività fosse finalizzata al riciclaggio o a operazioni fraudolente.

Le denunce e le indagini in corso

Al termine degli accertamenti, la coppia e l’imprenditore sono stati denunciati in concorso per riciclaggio. Il materiale sequestrato sarà ora analizzato per verificare eventuali collegamenti con altre operazioni sospette. Le indagini proseguono per chiarire l’intero funzionamento dell’accordo e accertare le eventuali responsabilità di ulteriori soggetti.