La manovra 2026 introduce modifiche significative al calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), con effetti diretti sull’accesso e sull’erogazione dell’assegno unico per i figli. Secondo la Relazione dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb), circa 2,6 milioni di figli in nuclei familiari coinvolti dal provvedimento potranno beneficiare di un incremento medio dell’assegno di 10 euro mensili.

Come cambia il calcolo dell’ISEE

Le modifiche introdotte dalla manovra riguardano principalmente due aspetti:

Scala di equivalenza:

Introduzione di una maggiorazione per nuclei con due figli pari a 0,1;

Incremento dei coefficienti per nuclei con tre, quattro e almeno cinque figli di 0,05, 0,1 e 0,05 punti rispettivamente;

Il coefficiente di equivalenza varia a seconda del numero di componenti, favorendo nuclei più numerosi.

Trattamento della casa di abitazione di proprietà:

Aumento della franchigia da 52.500 a 91.500 euro;

Maggiorazione di 2.500 euro per ciascun figlio, a partire dal secondo.

Queste modifiche riducono l’ISEE per molti nuclei, determinando un accesso più ampio a prestazioni e servizi come AUU, ADI, Bonus nido e nuovi nati.

Famiglie interessate: proprietari e locatari

Franchigia sulla prima casa: interessa il 21% dei nuclei, prevalentemente proprietari (55,2%);

Maggiorazioni scala di equivalenza: riguardano il 36,8% dei nuclei, distribuite tra proprietari (43,1%) e locatari (31,1%);

Complessivamente, quasi la metà dei nuclei (48,1%) beneficia di almeno una delle modifiche.

Numero dei figli e fasce di età

Le maggiorazioni della scala di equivalenza coinvolgono quasi tutte le famiglie con almeno due figli;

L’incremento della franchigia aumenta con il numero dei figli, fino al 27,9% per nuclei con due figli;

L’impatto cresce con l’età del dichiarante, più significativo tra 30 e 60 anni, mentre più contenuto per under 30 e over 60.

Professioni e condizione lavorativa

Maggiori effetti per autonomi (64,5%) e dipendenti (59,1%), meno per pensionati (28,7%) e disoccupati;

L’incremento della franchigia riguarda prevalentemente autonomi (28,6%) e pensionati (24,5%), con ridotto impatto sui disoccupati (10,7%);

Le maggiorazioni della scala di equivalenza interessano oltre la metà degli autonomi e dei dipendenti, meno i pensionati.

Distribuzione geografica

Franchigia prima casa: tra il 18,5% nel Nord-Ovest e il 23,7% nel Centro;

Scala di equivalenza: più alta nel Nord-Est (39,8%), minore nelle Isole (33,7%);

Complessivamente, il Nord-Est è l’area più coinvolta (52%), le altre aree tra 45,2% e 48,6%.

Impatti sulle fasce di reddito e sull’assegno unico

L’assegno unico è articolato in tre fasce ISEE:

Fascia A (≤17.200 euro): importo massimo fisso;

Fascia B (17.200 – 46.000 euro): importo decrescente al crescere dell’ISEE;

Fascia C (>46.000 euro): importo minimo.

Circa due terzi delle famiglie con figli sperimenteranno una riduzione dell’ISEE;

In fascia B, una riduzione dell’ISEE si traduce in incremento proporzionale dell’assegno;

Alcuni nuclei cambieranno fascia: 5% da B ad A, 10% da C a B.

Esempio pratico: per un nucleo con un figlio e pieno beneficio della franchigia (+39.000 euro), la riduzione dell’ISEE è di circa 3.300 euro, con incremento annuo dell’assegno unico di circa 170 euro.