Si era impossessato dei codici di accesso a un conto corrente e aveva trasferito quasi mille euro sulla propria carta Postepay. Per questo un giovane è stato condannato a nove mesi di reclusione per frode informatica dal Tribunale di Nocera Inferiore.

La truffa: finto operatore di Poste Italiane

L’episodio risale al 2 aprile 2020 e si è consumato a Scafati, in provincia di Salerno.
Secondo quanto ricostruito dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni della Sardegna, la vittima — cliente di Poste Italiane — aveva ricevuto una telefonata da un uomo che si era spacciato per operatore dell’istituto.

Con una serie di raggiri, il falso dipendente aveva convinto la donna ad accedere a un link fraudolento, apparentemente identico al portale ufficiale di Poste Italiane, e a comunicare codici personali e di sicurezza. In realtà, quei codici sarebbero poi stati utilizzati per eseguire un bonifico da 990 euro verso una Postepay intestata all’imputato.

La scoperta dell’ammanco

Solo in serata, la cliente è contattata da Poste Italiane per una verifica su un movimento anomalo.
Recandosi presso gli uffici, ha scoperto l’ammanco e ha presentato denuncia immediata.
Le successive indagini hanno permesso di accertare che il denaro era utilizzato per pagamenti online e prelievi in contanti presso un ufficio postale di Scafati, dove era attivata la carta usata per ricevere il bonifico.

Le indagini e la condanna

Gli investigatori sono risaliti al titolare della Postepay, identificando il giovane poi finito a processo.
Il Tribunale ha ritenuto provata la responsabilità dell’imputato, evidenziando come questi abbia beneficiato del denaro sottratto alla vittima tramite una classica operazione di phishing — una truffa informatica che mira a carpire dati sensibili fingendosi un interlocutore affidabile.

Il giudice ha quindi disposto la condanna a 9 mesi di reclusione, riconoscendo la piena validità del quadro probatorio ricostruito dalla Polizia Postale.