Condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione anche il sesto componente del commando cinese che, nel luglio 2024, tentò di uccidere l’imprenditore Chang Meng Zhang a Prato. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Prato, che ha riconosciuto la stessa pena inflitta agli altri cinque imputati già condannati nell’aprile 2025 per tentato omicidio aggravato.
Il condannato, Nengyin Fang, 36 anni, ex militare dell’Esercito della Repubblica Popolare Cinese, era parte del gruppo di sei uomini arrivati appositamente dalla Cina per regolare i conti nell’ambito della cosiddetta “Guerra delle Grucce”, la lotta interna alla comunità cinese per il controllo del redditizio mercato delle grucce per abiti nella filiera tessile.
L’agguato al circolo “Number One”
L’assalto avvenne il 6 luglio 2024 nel locale “Number One” di Prato, ritrovo noto tra i cittadini cinesi della zona.
Zhang, secondo la ricostruzione della procura, finì accerchiato e colpito con vetri, coltelli, calci e pugni, riportando gravissime ferite all’addome che causarono una eviscerazione. Nonostante le condizioni disperate, l’imprenditore riuscì a sopravvivere dopo diversi interventi chirurgici.
L’indagine della Procura di Prato ha evidenziato che il gruppo, composto da soggetti provenienti dalle regioni del Fujian e dello Zhejiang, era inviato in Italia «per tutelare con la violenza gli interessi imprenditoriali del gruppo monopolista nel settore delle grucce».
La figura dell’imprenditore Zhang
Zhang non era estraneo al mondo criminale. Come ricordato dalla procura, era già condannato in via definitiva per l’omicidio volontario di Zhijian Su, referente della ditta Eurotrans/Oulian, ucciso nel marzo 2006 a San Giuseppe Vesuviano (Napoli).
Dopo l’attentato del 2024, l’imprenditore è diventato collaboratore di giustizia, fornendo informazioni decisive per ricostruire la rete di interessi economici e criminali dietro la cosiddetta “Guerra delle Grucce” e per individuare il ruolo di Nengyin Fang nell’aggressione.