Fingendosi un ufficiale dei Carabinieri e simulando un controllo legato a una rapina mai avvenuta, un uomo di 41 anni è riuscito a ingannare un’anziana e a sottrarle i gioielli custoditi in casa. Il colpo, messo a segno con una tecnica di truffa particolarmente ingegnosa, è avvenuto nel comune cilentano di Castellabate, ma l’autore è stato individuato e arrestato.
La truffa del “finto maresciallo”
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti della Procura di Vallo della Lucania, l’uomo, insieme a un complice ancora ricercato, avrebbe messo in atto una messa in scena accurata per guadagnarsi la fiducia della vittima.
Il complice, spacciandosi al telefono per un maresciallo dei Carabinieri in servizio ad Agropoli, avrebbe contattato l’abitazione dell’anziana. Dopo aver parlato con la figlia, le avrebbe riferito che un’auto con la stessa targa dei genitori era utilizzata per una rapina in gioielleria, invitandola a recarsi subito in caserma per chiarire la situazione.
Approfittando dell’assenza della donna più giovane, il 41enne ha poi telefonato nuovamente all’anziana, presentandosi come un ufficiale giudiziario incaricato di verificare che gli oggetti d’oro presenti in casa non fossero frutto della presunta rapina.
Il furto e la fuga
Poco dopo, l’uomo si è effettivamente presentato alla porta dell’abitazione. L’anziana, però, ha avuto dei sospetti e ha dichiarato di voler contattare i veri Carabinieri.
In quel momento, approfittando di un attimo di distrazione della donna, il falso ufficiale ha afferrato i gioielli e si è dato alla fuga a bordo di un’automobile.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Santa Maria di Castellabate hanno permesso di ricostruire l’intera dinamica e identificare il presunto autore del furto. Questa mattina, a Napoli, i militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Vallo della Lucania a carico del 41enne, accusato di furto aggravato in abitazione.
Indagini in corso per identificare il complice
Proseguono le ricerche per rintracciare il complice, che avrebbe svolto il ruolo di telefonista nella messa in scena. Gli investigatori stanno ora verificando se la coppia possa essere responsabile di episodi simili avvenuti in altre località della provincia di Salerno o in Campania.





