L’Italia si prepara a una delle più imponenti operazioni infrastrutturali della sua storia recente. Il Governo ha avviato un piano da 298,6 miliardi di euro per potenziare e modernizzare l’intera rete ferroviaria nazionale entro il 2033, con l’obiettivo di rivoluzionare la mobilità del Paese e rafforzare la connettività tra Nord e Sud.

Il progetto, che si estende su un arco temporale compreso tra il 2026 e il 2033, è già in fase avanzata: oltre la metà dei fondi è stata stanziata e resa disponibile per l’avvio dei cantieri.
Si tratta di un investimento senza precedenti, strettamente legato alle strategie del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ai programmi europei per la transizione sostenibile del trasporto pubblico.

L’apprezzamento del Fondo Monetario Internazionale

La portata dell’intervento non è passata inosservata a livello internazionale.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha espresso giudizi positivi sul piano, riconoscendo che tali investimenti stanno valorizzando e modernizzando il sistema di trasporto ferroviario italiano, considerato un pilastro strategico per la mobilità intermodale di persone e merci.

Secondo il FMI, l’Italia si sta posizionando come modello di riferimento europeo per l’utilizzo delle risorse pubbliche a sostegno di infrastrutture sostenibili e ad alto impatto economico.

Le regioni più coinvolte: Campania al centro della strategia

All’interno del piano, sei regioni italiane catalizzano oltre il 53% delle risorse complessive, assumendo un ruolo centrale nel progetto di rilancio ferroviario.
La classifica degli investimenti regionali vede:

Calabria – 34,5 miliardi di euro

Piemonte – 29,6 miliardi

Lombardia – 26,5 miliardi

Sicilia – 24 miliardi

Campania – 23,4 miliardi

Lazio – 22,6 miliardi

La Campania si conferma una delle aree più strategiche del piano, con 23,4 miliardi di euro destinati a opere ferroviarie, di cui 20,2 miliardi già stanziati — quasi il 90% dell’investimento totale previsto per la regione.

Le opere chiave in Campania: Alta Velocità Napoli-Bari e Corridoio Salerno-Reggio Calabria

La concentrazione di risorse sulla Campania non è casuale.
Due progetti infrastrutturali di rilevanza nazionale rendono questa regione un nodo cruciale per la mobilità del Mezzogiorno:

Linea ad Alta Velocità Napoli-Bari: un collegamento strategico che ridurrà in modo significativo i tempi di percorrenza tra Campania e Puglia, migliorando l’accessibilità delle aree interne e promuovendo nuovi flussi economici e turistici. L’opera trasformerà Napoli in un hub ferroviario interregionale di primo livello.

Corridoio Salerno-Reggio Calabria: il potenziamento di questo asse rappresenta il passo decisivo per estendere l’efficienza dell’Alta Velocità fino all’estremo Sud. Con Salerno come punto terminale dell’attuale linea AV proveniente da Napoli e dal Nord, l’ammodernamento della tratta verso la Calabria sarà determinante per integrare pienamente il Mezzogiorno nella rete ferroviaria ad alta capacità nazionale.

Un progetto destinato a cambiare il volto della mobilità italiana

Il piano ferroviario 2026-2033 non si limita a un potenziamento tecnico, ma mira a ridisegnare il modello di trasporto del Paese, riducendo la dipendenza dal traffico su gomma e promuovendo una mobilità sostenibile, veloce e interconnessa.

Con oltre 298 miliardi di euro in campo, l’Italia punta a consolidare la propria posizione tra i Paesi europei con le reti ferroviarie più moderne e capillari, rafforzando il ruolo strategico delle regioni del Sud — e in particolare della Campania — come snodi centrali del nuovo asse ferroviario nazionale.