In Italia si prevedono fino a 16 milioni di casi di influenza nella stagione 2025. È la stima elaborata dagli esperti di Virusrespiratori.it, piattaforma di monitoraggio che segue l’andamento stagionale dell’influenza, del virus respiratorio sinciziale (RSV), del Covid-19 e delle infezioni respiratorie acute (IRA), offrendo dati aggiornati alla popolazione.

Dati dall’Australia: una stagione influenzale tra le più difficili degli ultimi anni

Le previsioni per il nostro Paese si basano sui dati epidemiologici provenienti dall’Australia, tradizionalmente un punto di riferimento per anticipare l’andamento della stagione influenzale nell’emisfero boreale.
Nel continente australe si è appena conclusa una delle stagioni più intense degli ultimi anni, caratterizzata da un’elevata circolazione virale e un incremento dei ricoveri.

“Se lo scenario australiano dovesse ripetersi anche in Italia, i casi di influenza potrebbero raggiungere o superare i 15-16 milioni, con rischi maggiori per le persone fragili,” spiega Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di Igiene Generale e Applicata all’Università di Milano, nonché direttore scientifico di Osservatorio Virusrespiratori.it.
“I primi virus stagionali sono attesi già a ottobre, mentre il picco è previsto tra novembre e dicembre, in concomitanza con l’abbassamento delle temperature.”

Le varianti dominanti: A/H3N2 e B/Victoria

A favorire una diffusione così ampia saranno principalmente due varianti influenzali: A/H3N2 e B/Victoria, entrambe dotate di una maggiore capacità di eludere le difese immunitarie.
Oltre a queste, saranno in circolazione anche il virus respiratorio sinciziale e il SARS-CoV-2, responsabile del Covid-19, che ormai ha assunto un andamento endemico.

“L’influenza segue un andamento stagionale definito, mentre il Covid mostra cicli indipendenti, con fasi di aumento e calo ogni sei mesi circa,” precisa Pregliasco. “In Italia, nelle ultime settimane, si registra già una crescita dei casi di Covid, che resta rischioso per le categorie più vulnerabili.”

Prevenzione e vaccinazione: l’appello degli esperti

“Se compaiono sintomi influenzali, è importante restare a casa per evitare di contagiare gli altri,” raccomanda Claudio Micheletto, presidente Aipo-Its/Ets (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri).
L’esperto ricorda anche l’importanza di mantenere le buone abitudini di prevenzione acquisite durante la pandemia da Sars-CoV-2:

uso di mascherine in ambienti chiusi o affollati;

igiene frequente delle mani con gel disinfettanti;

distanziamento in caso di sintomi respiratori.

Ogni anno, l’influenza causa in Italia tra 5.000 e 10.000 decessi, colpendo soprattutto anziani e persone con patologie croniche.
“In vista di un autunno-inverno che si preannuncia impegnativo, il messaggio è chiaro: vaccinarsi resta la protezione più efficace”, conclude Micheletto.