«Una cosa sono le idee, le posizioni politiche e il confronto democratico; un’altra è l’utilizzo di squallide immagini che rievocano un passato buio della nostra storia e che non deve tornare». Così il sindaco di Castellammare di Stabia (Napoli), Luigi Vicinanza, commenta i manifesti comparsi in città che raffigurano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a testa in giù.
«Il confronto democratico è altro: la violenza simbolica non è dissenso, è solo mancanza di rispetto e degrado culturale. Una vergogna», aggiunge Vicinanza.
La denuncia era arrivata sui social dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia, che ha definito “inaccettabile” l’affissione dei manifesti. Secondo il coordinamento, il gesto rappresenta l’ultimo di una lunga serie di attacchi verbali e figurativamente violenti contro il governo e il mondo politico di destra nella città.
L’episodio riapre il dibattito sul rispetto delle regole del confronto politico e sulla necessità di distinguere tra dissenso e violenza simbolica nelle forme di comunicazione pubblica.





