La Regione Sardegna ha approvato una misura di grande rilievo sociale: il Bonus Residenza 2025, un contributo economico destinato alle famiglie che vivono o decidono di trasferirsi nei piccoli Comuni dell’isola.
L’obiettivo è chiaro: contrastare lo spopolamento dei territori interni e favorire la rinascita demografica dei borghi con meno di 5.000 abitanti.

L’iniziativa nasce da un percorso politico e amministrativo lungo e complesso, culminato con la delibera della Giunta regionale del 5 giugno 2025, che ha approvato le nuove Linee guida per la concessione dei contributi a sostegno dei nuclei familiari.
Un passo concreto per sostenere la natalità e incentivare la permanenza stabile delle famiglie nei centri più piccoli.

A chi spetta il Bonus Residenza Sardegna

Il Bonus Residenza è destinato ai nuclei familiari residenti nei Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti o a chi trasferisce la propria residenza in uno di essi a seguito della nascita, adozione o affido preadottivo di un figlio.
La misura ha carattere pluriennale, a conferma dell’intenzione della Regione di costruire una politica di sostegno strutturale e duratura nel tempo.

Importi del contributo

Il bonus si traduce in un assegno mensile di:

600 euro per il primo figlio nato, adottato o in affido preadottivo;

400 euro per ciascun figlio successivo.

Il contributo sarà erogato a partire dal 2025 e sarà valido anche per gli anni successivi, con l’obiettivo di garantire continuità e stabilità alle famiglie beneficiarie.

Un aiuto economico e sociale per i borghi sardi

Il Bonus Famiglia Sardegna non rappresenta solo un sostegno finanziario, ma anche un investimento strategico per la sopravvivenza delle comunità locali.
Lo spopolamento, infatti, non implica soltanto la perdita di abitanti, ma anche la chiusura di servizi essenziali come scuole, presidi sanitari, uffici postali e attività commerciali.
Attraverso questa misura, la Regione punta a invertire la tendenza al declino, favorendo il ritorno di giovani coppie e famiglie nei paesi dell’interno.

L’arrivo di nuovi residenti e l’aumento delle nascite potranno contribuire a rivitalizzare le economie locali, mantenere attivi i servizi di prossimità e generare nuove opportunità di lavoro e sviluppo.

Un modello per il futuro delle aree interne

Il Bonus Residenza Sardegna rappresenta un modello innovativo di politica territoriale, capace di coniugare sostegno alla natalità e valorizzazione dei piccoli centri.
Un esempio che potrebbe essere replicato anche in altre regioni italiane, dove lo spopolamento minaccia la tenuta sociale e culturale dei territori.

Con questo intervento, la Sardegna si candida a diventare un laboratorio di rilancio demografico, in cui la famiglia e la comunità tornano al centro delle politiche pubbliche.