Buone notizie per i lavoratori del comparto scuola: dal prossimo mese arriveranno in busta paga aumenti fino a 186 euro mensili. Dopo mesi di trattative, l’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) ha presentato la sua proposta economica per il rinnovo del contratto del settore Istruzione e Ricerca.
Si tratta di un incremento atteso da tempo, che punta a riconoscere il valore di docenti e personale amministrativo dopo anni di stipendi fermi.
La proposta dell’Aran: incrementi e arretrati in arrivo
L’incontro tra Aran e organizzazioni sindacali si è svolto in un clima definito “costruttivo” dal presidente Antonio Naddeo, che ha illustrato i dettagli del nuovo schema economico.
Il Governo punta a chiudere la trattativa entro Natale, in modo da poter garantire anche gli arretrati ai dipendenti del comparto scuola.
Se il contratto verrà sottoscritto entro il 2025, i lavoratori riceveranno in media 1.450 euro di arretrati, oltre a un una tantum di circa 142 euro.
Quanto aumentano gli stipendi
Gli aumenti previsti variano a seconda del ruolo:
Docenti: tra 105 e 177 euro mensili;
Personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA): tra 82 e 186 euro mensili;
Direttori dei servizi generali e amministrativi (DSGA): indennità di direzione fissata a 2.972 euro annui.
In parallelo, sono state rideterminate le indennità fisse:
Per i docenti, da 204 a 320 euro mensili;
Per il personale amministrativo, da 88 a 109 euro mensili.
Un intervento anti-inflazione per il pubblico impiego
L’obiettivo del rinnovo è contrastare la perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione e aggiornare i livelli retributivi a standard più equi. Il nuovo contratto, infatti, si inserisce nel più ampio piano del Governo per il riequilibrio salariale nel pubblico impiego, che punta a rafforzare anche i settori della ricerca, dell’università e dell’Alta formazione artistica e musicale (Afam).
La prossima riunione tra Aran e sindacati è fissata per il 31 ottobre, data in cui verranno presentate le proposte economiche relative a questi comparti.
Verso la firma definitiva
Il Governo e le organizzazioni sindacali puntano a chiudere l’accordo in tempi rapidi, per permettere ai lavoratori di beneficiare già nei prossimi mesi dei nuovi stipendi. Se tutto andrà secondo le previsioni, gli aumenti saranno visibili in busta paga entro fine anno, con un effetto positivo immediato sui redditi di migliaia di famiglie italiane.