Vivere con 1.000 euro netti al mese in Italia è diventato quasi impossibile. Affitti in costante aumento, bollette sempre più pesanti e un carrello della spesa che ormai è un lusso: per molte famiglie la soglia della sopravvivenza è sempre più vicina. Secondo i dati Istat, per non rientrare nella fascia di rischio povertà serve almeno un reddito di 1.245 euro mensili.
Un recente sondaggio ha confermato la gravità della situazione: oltre l’80% degli italiani dichiara di percepire meno di 1.000 euro al mese. Un quadro che fotografa con chiarezza come la precarietà economica sia diventata la condizione ordinaria di milioni di lavoratori.
La risposta del Governo: bonus automatico in busta paga
Per affrontare l’emergenza salari bassi, il Governo ha deciso di rafforzare il sistema dei bonus con una misura che entrerà in vigore da settembre 2025. A differenza di altre forme di sostegno, non serviranno domande o pratiche burocratiche: il bonus sarà accreditato automaticamente in busta paga.
Il principio è semplice: se non è possibile aumentare subito tutti gli stipendi, lo Stato può almeno alleggerire il peso fiscale, riducendo le trattenute e i contributi previdenziali.
Come funziona il nuovo bonus in busta paga
Importo: fino a 100 euro netti al mese in più.
Platea: lavoratori dipendenti con redditi fino a 15.000 euro lordi annui (circa 1.150 euro lordi al mese).
Meccanismo: estensione del trattamento integrativo (ex bonus Renzi) e taglio dei contributi previdenziali pari a 7 punti percentuali.
Modalità: accredito automatico in busta paga, senza modulistica o richieste da presentare.
In concreto, un lavoratore potrà avere fino a 1.200 euro in più all’anno, direttamente nello stipendio.
Un aiuto, non una soluzione
Il nuovo bonus rappresenta un sostegno immediato, soprattutto per operai, impiegati, lavoratori part-time e precari. Tuttavia, non affronta il nodo strutturale dei salari bassi in Italia, tra i più stagnanti in Europa.
Nonostante ciò, l’intervento offre un sollievo reale a chi ogni mese fatica a coprire spese essenziali come affitto, bollette e generi alimentari.





