La doppia minaccia di Covid-19 e virus West Nile continua a colpire i pazienti più vulnerabili. Al Policlinico Federico II di Napoli sono stati ricoverati due pazienti positivi al SARS-CoV-2 da diverse settimane: uno di loro, immunodepresso, è deceduto, mentre l’altro è stato da poco estubato. Parallelamente, nella terapia intensiva dell’Azienda ospedaliera universitaria della collina di Napoli, sono ricoverati altri due pazienti affetti da forme gravi di West Nile. Entrambi restano stabili, pur nella loro condizione critica.

Zanzare infette e rischio di trasmissione

Negli ultimi giorni, dopo gli interventi di disinfestazione larvale e adulticida intorno allo stadio Diego Armando Maradona, un focolaio di zanzare portatrici del virus è stato identificato nello Zoo di Napoli.

Il West Nile virus (WNV) è un virus a RNA che ha come serbatoio naturale gli uccelli selvatici, in particolare i corvidi. La trasmissione all’uomo avviene tramite la puntura della zanzara comune (Culex pipiens). Non si trasmette da persona a persona, ma può rappresentare un rischio per trapiantati e politrasfusi: per questo motivo le donazioni di sangue vengono sempre sottoposte a test di sicurezza.

Chi rischia di più

Nella maggior parte dei casi l’infezione da West Nile decorre in forma asintomatica o lieve. Tuttavia, circa l’1% delle persone infette – in prevalenza anziani o soggetti con patologie pregresse – può sviluppare una forma neuroinvasiva, come encefalite o meningite virale. Tra i pazienti che arrivano al ricovero ospedaliero con queste complicanze, il tasso di mortalità si aggira intorno al 20%.

I numeri in Campania e in Italia

Quest’anno la Campania risulta tra le regioni più colpite. Sono stati registrati circa 151 casi di infezione, con 13 decessi. A livello nazionale si contano 500 casi e 30 vittime, quasi la metà delle quali proprio in Campania, con focolai localizzati soprattutto lungo il litorale domizio e nella provincia di Napoli.