Tensione negli uffici postali della Campania a seguito dell’avvio anticipato del Reddito di Inclusione, partito il 14 agosto senza alcun confronto preventivo con i sindacati e in pieno periodo estivo. La gestione della misura da parte di Poste Italiane ha scatenato la dura reazione delle sigle sindacali del settore, che parlano di decisione “presa a Roma senza alcun senso della realtà” e di gravi ripercussioni sia per i lavoratori che per i cittadini.
Angelo Cafarelli, segretario generale della Slp Poste Cisl, ha espresso profonda indignazione per quanto accaduto, annunciando la richiesta di un incontro urgente con il management aziendale. Secondo Cafarelli, la scelta di anticipare le procedure senza una pianificazione adeguata ha avuto conseguenze pesanti: centinaia di utenti in fila, in particolare a Napoli e in provincia di Caserta, sono rimasti esasperati dalle lunghe attese e dal numero insufficiente di carte disponibili negli uffici. In alcuni casi la situazione ha rischiato di degenerare e solo l’intervento delle forze dell’ordine ha riportato la calma.
Il sindacalista denuncia una gestione aziendale che, a suo dire, continua a sacrificare la dignità e la sicurezza dei dipendenti e a trattare i cittadini come semplici numeri. “Quella che si è verificata – ha dichiarato – è stata una vera e propria trappola organizzativa, costruita senza alcun rispetto né per chi lavora né per chi ha bisogno di questo sostegno economico”.
Le organizzazioni sindacali hanno inoltre ribadito che ogni eventuale danno subito dal personale sarà segnalato agli organi competenti, per garantire piena tutela a chi svolge con professionalità il proprio lavoro anche in condizioni operative difficili. L’episodio riaccende così i riflettori sulla necessità di un maggiore dialogo tra Poste Italiane e le rappresentanze dei lavoratori, affinché scelte di grande impatto sociale non ricadano sulla pelle di dipendenti e cittadini.