Il Bonus Giorgetti 2025 è una nuova misura introdotta nella manovra finanziaria con l’obiettivo di rafforzare il precedente Bonus Maroni. Il provvedimento è destinato ai lavoratori che, pur avendo raggiunto i requisiti per la pensione anticipata, scelgono di continuare a lavorare.
Chi ha diritto al Bonus Giorgetti
Il bonus verrà riconosciuto a partire da settembre 2025 a una platea selezionata di lavoratori dipendenti, sia del settore privato che pubblico. Per beneficiarne, occorre rispettare specifiche condizioni:
aver maturato i requisiti per Quota 103 (62 anni di età e almeno 41 anni di contributi) oppure per la pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini) entro il 31 dicembre 2025;
non aver compiuto i 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia, età oltre la quale il bonus decade;
non percepire una pensione diretta (ad eccezione dell’assegno di invalidità);
essere iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) o a forme sostitutive/esclusive.
Inoltre, è obbligatorio presentare domanda all’INPS prima della maturazione dei requisiti, utilizzando l’identità digitale (SPID, CIE o CNS) oppure rivolgendosi a un patronato.
Come funziona il Bonus Giorgetti
Il meccanismo è semplice: ai lavoratori che rinunciano alla pensione anticipata viene restituita in busta paga la quota IVS dei contributi a loro carico.
La percentuale è del 9,19% per gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti.
Per i dipendenti pubblici l’aliquota scende all’8,80%.
L’importo viene riconosciuto interamente, non concorre alla formazione del reddito e non è quindi tassabile.
Esempi di importi in busta paga
Di seguito alcuni calcoli esemplificativi del Bonus Giorgetti in base allo stipendio lordo:
1.000 € lordi → +91,90 € netti al mese
1.200 € lordi → +110,28 € netti al mese
1.400 € lordi → +128,66 € netti al mese
1.600 € lordi → +147,04 € netti al mese
1.800 € lordi → +165,42 € netti al mese
2.000 € lordi → +183,80 € netti al mese
2.200 € lordi → +202,18 € netti al mese
Gli importi salgono proporzionalmente in base alla retribuzione, semplicemente applicando l’aliquota contributiva del 9,19% sullo stipendio lordo.
Obiettivo della misura
Il governo punta a incentivare la permanenza al lavoro di chi ha già maturato i requisiti pensionistici. L’intento, sottolineato dal ministro Giancarlo Giorgetti, è quello di valorizzare l’esperienza dei lavoratori anziani, considerati una risorsa e non un ostacolo per il mercato del lavoro.