Un dramma della disperazione e della solitudine si è consumato nella notte di Ferragosto a Milano, in un appartamento popolare dell’Aler nella periferia sud della città. Una donna di 64 anni, Nunzia Antonia Mancini, ha ucciso il compagno con cui conviveva da quarant’anni, Vincenzo Ferrigno, 73 anni, originario di Napoli.

La confessione e l’arresto

Subito dopo il gesto, la donna ha chiamato il 113, attendendo l’arrivo delle forze dell’ordine. Gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura l’hanno trovata sotto shock, ma lucida nel descrivere l’accaduto. «Non ce la facevo più a prendermi cura di lui» avrebbe spiegato ai poliziotti, raccontando gli ultimi tre anni di malattia e sacrifici. La donna è stata arrestata con l’accusa di omicidio e trasferita nel carcere di San Vittore, a disposizione del pm di turno Maria Cristina Ria.

La ricostruzione dei fatti

Secondo le indagini, la Mancini avrebbe inizialmente tentato di colpire l’uomo con un coltello mentre si trovava a letto. Non riuscendoci, avrebbe afferrato un cuscino e lo avrebbe premuto sul volto del compagno fino a soffocarlo. Sul letto sono stati rinvenuti numerosi segni di colluttazione e tracce di sangue.

Una vita segnata dalla malattia

Ferrigno, per anni titolare di un’edicola nella zona Corvetto, era stato colpito da un ictus che lo aveva gravemente invalidato. Successivamente aveva subito altri episodi che lo avevano reso non autosufficiente, costringendolo a letto e bisognoso di assistenza continua. La compagna, senza parenti vicini e con difficoltà economiche, lo accudiva da sola, pur essendo a sua volta in precarie condizioni di salute.