Torna sotto i riflettori la questione delle Covid Card emesse dalla Regione Campania, già al centro di controversie giudiziarie negli anni scorsi. A rilanciare il caso è La Repubblica, secondo cui la Guardia di Finanza ha acquisito nei giorni scorsi documentazione presso l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (Ifel), ente partecipato dalla Regione, nell’ambito di una nuova inchiesta.

L’attività investigativa riguarda la recente distribuzione delle card ai residenti campani, nonostante queste fossero già state oggetto di critiche e di una condanna contabile. Il 20 dicembre scorso, infatti, la Corte dei Conti ha condannato il presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca, a risarcire un danno erariale di 609mila euro per la produzione delle smart card nel 2021, ritenute un inutile duplicato del Green Pass nazionale e quindi uno spreco di risorse pubbliche. La Regione e De Luca hanno presentato ricorso contro la sentenza.

Nonostante la condanna e le polemiche, le card sono inoltrate nuovamente nei mesi recenti, generando perplessità tra i cittadini, alcuni dei quali si sono rivolti direttamente a Ifel per chiedere chiarimenti sulla loro utilità e finalità.

L’indagine della Guardia di Finanza punta ora a chiarire se si siano impiegate ulteriori risorse pubbliche per questa nuova distribuzione e a comprendere l’effettiva finalità dell’operazione. Secondo quanto riportato da La Repubblica, la “nuova vita” delle Covid Card sarebbe legata a un progetto PNRR della Regione Campania sui servizi digitali, affidato sempre a Ifel.

Gli accertamenti in corso si inseriscono nel solco delle verifiche già avviate nel 2023 e potrebbero portare a nuovi sviluppi nelle prossime settimane.