Il cosiddetto bonus scontrino, legato al bonus mobili ed elettrodomestici, sta per avviarsi verso la sua conclusione. Si tratta di un’agevolazione che negli ultimi anni ha aiutato migliaia di famiglie italiane a ridurre le spese per l’arredo delle abitazioni sottoposte a lavori di ristrutturazione.

La scadenza è fissata al 31 dicembre 2025: salvo proroghe, dal 1° gennaio 2026 non sarà più possibile usufruirne.

Cos’è il bonus scontrino (bonus mobili ed elettrodomestici)

L’agevolazione consiste in una detrazione IRPEF pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati a immobili oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia.

Massimale di spesa 2025: 5.000 euro

Detrazione massima: 2.500 euro

Modalità di fruizione: in dieci quote annuali di pari importo (fino a 250 euro all’anno)

Un aspetto importante è che i beni acquistati non devono necessariamente essere destinati ai locali ristrutturati. Ad esempio, chi ristruttura la cucina può acquistare mobili per la camera da letto e ottenere comunque la detrazione.

Documentazione richiesta: quando lo scontrino è valido

Per non perdere l’agevolazione è fondamentale rispettare le regole fiscali stabilite dall’Agenzia delle Entrate:

i pagamenti devono essere tracciabili (bonifico, carta di credito o bancomat);

va conservata la ricevuta del pagamento;

serve un documento che riporti natura, qualità e quantità dei beni acquistati.

Normalmente si utilizza la fattura, ma anche lo scontrino fiscale è valido, purché:

riporti in modo dettagliato i beni acquistati;

sia collegabile in maniera univoca al pagamento effettuato;

in alternativa, contenga anche il codice fiscale dell’acquirente.

La corrispondenza tra i dati di pagamento e lo scontrino rappresenta l’elemento decisivo per accedere al beneficio.

Scadenza e ultime opportunità

Il bonus scontrino sarà valido fino al 31 dicembre 2025. Per chi sta programmando lavori di ristrutturazione, i prossimi mesi rappresentano l’ultima occasione per approfittare di questa detrazione.

Salvo nuove disposizioni legislative, dal 2026 l’agevolazione non sarà più disponibile.