Varato contributo urgente da 5000 euro
La sospensione automatica di un mese tra la fine della prima erogazione dell’Assegno di Inclusione (ADI) e la possibilità di presentare una nuova domanda potrebbe presto essere eliminata. La richiesta...
La sospensione automatica di un mese tra la fine della prima erogazione dell’Assegno di Inclusione (ADI) e la possibilità di presentare una nuova domanda potrebbe presto essere eliminata. La richiesta arriva con forza dall’Alleanza contro la Povertà, che ha accolto con riserva il cosiddetto “bonus ponte” introdotto dal Governo per tamponare la lacuna.
Bonus ponte da 500 euro: una misura temporanea e insufficienteIl Governo ha approvato il 30 giugno 2025 un contributo una tantum di 500 euro, destinato a circa 360.000 famiglie che rischiavano di rimanere senza alcun sostegno economico dopo i 18 mesi previsti per l’erogazione dell’ADI, in attesa della riattivazione del beneficio.
Tuttavia, al momento si tratta solo di un impegno politico, che richiede una modifica legislativa da approvare entro Ferragosto per diventare pienamente operativo.
Antonio Russo (Alleanza contro la Povertà): “Serve una svolta strutturale”
Antonio Russo, portavoce dell’Alleanza, ha criticato duramente il meccanismo della sospensione mensile, definendolo un ostacolo burocratico che colpisce i più fragili. Secondo l’ISTAT, in Italia vivono oltre 5,7 milioni di persone in povertà assoluta, un dato che rende inaccettabile, secondo Russo, ogni interruzione di sostegno economico.
“Se davvero si vuole correggere un’anomalia burocratica, si elimini per sempre il mese di sospensione tra una domanda e l’altra,” ha dichiarato Russo.
Critiche all’Assegno di Inclusione: “Plateà dimezzata rispetto al Reddito di Cittadinanza”
L’Alleanza sottolinea come il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’ADI abbia escluso migliaia di famiglie, riducendo drasticamente il numero di beneficiari. Le cause principali sarebbero:
Criteri di accesso più selettivi
Vincoli burocratici più rigidi
Logica assistenziale meno inclusiva
Secondo Russo, il bonus ponte è solo un segnale minimo, utile nell’immediato ma del tutto insufficiente per affrontare una situazione sociale sempre più critica.
La richiesta: un Piano straordinario nazionale contro la povertà
L’appello rivolto al Governo è chiaro: serve un Piano straordinario di contrasto alla povertà, costruito con il contributo delle realtà che operano da anni sul territorio. L’eliminazione definitiva del mese di sospensione dell’ADI rappresenterebbe, secondo l’Alleanza, un primo passo concreto verso una riforma più giusta e inclusiva.